Una settimana dopo i pensionati, è la volta dei lavoratori pubblici. L’appuntamento è per sabato 8 giugno a Roma, in piazza della Repubblica, alle ore 9. Da qui partirà il corteo verso piazza del Popolo, dove si terranno i comizi conclusivi. “Senza pubblico non c'è equità, senza lavoro non c'è futuro: #futuroèpubblico”. Questo lo slogan della manifestazione nazionale di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa che chiedono il rinnovo di tutti i contratti, sia pubblici che privati; un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e, in generale, maggiori risorse per i servizi pubblici.

L'appello del segretario generale Cgil, Maurizio Landini

"In piazza per cambiare, perché c'è bisogno di migliori servizi pubblici per tutti. Questo l'obiettivo della manifestazione unitaria di domani 8 giugno a Roma". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in un video messaggio a sostegno della manifestazione nazionale 'Il futuro è servizi pubblici' promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa e in programma domani a Roma con corteo da piazza della Repubblica alle ore 9 e comizi conclusivi in piazza del Popolo. "Perché - aggiunge - per avere il diritto alla salute e all'istruzione, per avere più sicurezza sui luoghi di lavoro e un sistema pubblico che funzioni meglio, c'è bisogno che chi ci lavora abbia dei diritti: non sia precario, abbia uno stipendio adeguato e contratti adeguati". Così come, prosegue Landini, "c'è bisogno anche che ci lavorino più persone, che si facciano assunzioni, che si investa, con meno privatizzazioni e più servizio pubblico, e che si rinnovino tutti i contratti". Per queste ragioni, "la battaglia che facciamo è per tutto il paese, perché uniamo la lotta per i diritti nel lavoro alla qualità dei servizi che debbono essere garantiti a tutte le persone. Venite in piazza del Popolo a Roma perché abbiamo bisogno di cambiare tante cose", conclude Landini.

Così il corteo e i comizi dal palco
Da piazza della Repubblica (ore 9) i manifestanti sfileranno lungo via Vittorio Emanuele Orlando in direzione largo di Santa Susanna, per poi passare in piazza Barberini e risalire da via Sistina verso piazza della Trinità dei Monti, quindi riscendere fino a piazza del Popolo, dove si terranno gli interventi conclusivi. Oltre a una rappresentanza di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici, prenderanno la parola i segretari generali delle quattro categorie: Serena Sorrentino (Fp Cgil), Maurizio Petriccioli (Cisl Fp), Michelangelo Librandi (Uil Fpl) e Nicola Turco (Uil Pa). Alla manifestazione parteciperanno anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

Rossetti (Fp Cgil), tre motivi per scendere in piazza
Sono tre i grandi temi che i sindacati porteranno in piazza. Lo ribadisce il segretario nazionale della Fp Cgil, Fabrizio Rossetti, interpellato da rassegna.it. Innanzitutto “il contratto scaduto e non finanziato”; poi c’è la richiesta di “un piano occupazionale straordinario e immediato che provi a mettere in sicurezza i servizi pubblici, perché nei prossimi due o tre anni circa mezzo milione di lavoratori lasceranno la pubblica amministrazione. Questo processo di uscita rischia di mettere in ginocchio i diritti dei cittadini che il pubblico garantisce”. Infine il sistema di welfare, per il quale i sindacati chiedono maggiori risorse: “Servono più soldi per la sanità, per i servizi sociali e per quella rete garantita dalle autonomie locali e dal sistema sanitario nazionale che supplisce e aiuta i cittadini a maggior ragione durante un periodo di crisi profonda come quello che stiamo vivendo. Dalla piazza - aggiunge il dirigente sindacale – chiederemo concretezza: per il ministro Bongiorno la soluzione è prendere le impronte digitali dei lavoratori, questo dimostra la profonda spaccatura tra il governo e il Paese reale”.

Cisl e Uil sulla stessa linea
Il segretario nazionale della UilPa, Sandro Colombi, rilancia l'allarme: “Se andiamo avanti in questo modo la pubblica amministrazione italiana rischia proprio di sparire, per essere sostituita da qualcos'altro". Così Franco Berardi, segretario nazionale della Fp Cisl: "Nel Def c'è scritto che arriveranno 10 miliardi in tre anni da privatizzazioni: l'intenzione del governo è privatizzare servizi pubblici, l'ha messo nero su bianco".