L’ultima vittima sul lavoro questa mattina in Salento, dove un driver dipendente di una ditta esterna, Mattia Ottaviano, di 36 anni, di Tuglie, provincia di Lecce, è morto sulla pista della Nardò Technical Center, il centro prove di proprietà Porsche gestito da Porsche Engineering. Stando alle prime informazioni, il collaudatore si trovava in sella a una motocicletta che, per cause in corso di accertamento, si è scontrata con un'auto. Il conducente della vettura è rimasto ferito, mentre il 36enne è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Polizia e della Polizia Locale. Le attività all'interno della pista al momento sono state sospese, mentre le cause dello scontro sono ancora al vaglio degli agenti della polizia locale.

La reazione del sindacato: il 22 febbraio un’ora di sciopero per turno e presidio davanti ai cancelli della Nardò Technical Center

Un’ora di sciopero per turno, con presidio davanti ai cancelli della Nardò Technical Center. È la prima forma di protesta decisa dalle segreterie provinciali di Cgil, Fiom e Filcams dopo la morte di Mattia Ottaviano. Stamattina il giovane collaudatore di Tuglie, per cause ancora in corso di accertamento, a bordo di una motocicletta è entrato in collisione con un’auto durante il collaudo dei mezzi sulla pista Nardò Technical Center, il centro prove Sud Italia di Porsche gestito da Porsche Engineering dove lavorano circa 300 persone (un terzo delle quali dipendente di aziende appaltatrici). Un impatto purtroppo fatale.

Domani, giovedì 22 febbraio, dalle ore 13 alle ore 15, i lavoratori della Ntc e deIle aziende appaltatrici incroceranno le braccia e si riuniranno davanti al centro collaudo. Con loro anche la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci.

Bucci, Cgil Puglia: “Costretti proprio oggi che scioperiamo per la sicurezza, a contare l’ennesima vittima”

“Nel giorno in cui i lavoratori sono in tutte le piazze d’Italia e anche qui in Puglia, assieme a Cgil e Uil, per reclamare sicurezza e gridare basta morti sul lavoro, dopo il terribile crollo di Firenze dove hanno perso la vita cinque operai, siamo costretti a contare l’ennesima vittima proprio nella nostra regione. Richiamiamo a un’azione di responsabilità tutte le istituzioni, ognuno per il proprio ruolo, a intervenire su formazione, prevenzione, controllo e repressione affinché si ponga fine a questa strage quotidiana”. È il commento della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, all’incidente che si è verificato questa mattina sulla pista di Nardò gestita da Porsche Engineering in cui ha perso la vita un uomo di 36 anni.

“Esprimiamo sentimenti di vicinanza alla famiglia del lavoratore, ma non possiamo limitarci all’indignazione e al cordoglio. A chi di competenza indagare sulle responsabilità dell’incidente, ma occorre in primis agire sul piano normativo, a ogni livello, per un controllo sulla catena degli appalti e subappalti e contrastando forme e strumenti di lavoro precario. Alla Regione Puglia chiediamo di farsi promotrice di un tavolo di coordinamento tra parti datoriali, sindacali e enti ispettivi per intensificare le azioni sul versante della formazione e delle ispezioni. Così come – sul modello di quanto i sindacati confederali chiedono a livello nazionale nella propria piattaforma – lavorare a una legge regionale che istituisca una patente a punti per le aziende, penalizzando nell’accesso dei finanziamenti pubblici di propria competenza, quelle che sono incorse già in sanzioni per il mancato rispetto di norme sulla sicurezza o contrattuali, e infortuni per cui sono state accertate responsabilità nell’organizzazione dei sistemi di protezione e prevenzione”.

Come Cgil, conclude Bucci, “continueremo nel lavoro che svolgiamo – anche in collaborazione all’Inail per progetti già avviati – di formazione dei delegati e in primis dei Rappresenta per la sicurezza, per far crescere consapevolezza e conoscenza”.

Fragassi, cgil Lecce: “Ora basta. Il Governo faccia leggi a tutela della vita di chi lavora”

Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil Lecce, sul tragico incidente avvenuto stamane nel centro prove Nardò Technical Center, oggi di proprietà della Porsche. A perdere la vita un collaudatore di 36 anni: "Mentre siamo in riunione in Prefettura per la prevenzione e rispetto della salute e della sicurezza l’ennesima morte di un lavoratore di una ditta in subappalto. Non se ne può più. Ora basta! Il Governo non faccia comunicati di cordoglio ma leggi a tutela della vita di chi lavora. Di lavoro si deve vivere e non morire"

Fiom Cgil: “Un’altra vita spezzata lavorando”

“Apprendiamo con rabbia e dolore dell'ennesimo infortunio mortale avvenuto questa mattina all'interno della pista di Nardò Technical Center, il centro prove di proprietà Porsche gestito da Porsche Engineering, proprio oggi, giorno in cui i metalmeccanici di Fiom e Uilm scioperano per dire basta alle morti sul lavoro, in seguito al gravissimo incidente avvenuto a Firenze pochi giorni fa. Il giovane lavoratore di 36 anni che ha perso la vita stava con tutta probabilità effettuando una sessione di prova, quindi nel pieno svolgimento della propria attività lavorativa”. A dichiararlo Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom Cgil e Maurizio Oreggia, coordinatore Automotive per la Fiom Cgil nazionale.

“Oltre alle indagini del caso che seguiranno, constatiamo che ancora una volta si tratta di un sistema di appalti che contrastiamo e che risponde sempre alla stessa conseguente logica della riduzione dei diritti. Insieme alle strutture territoriali e dopo gli opportuni approfondimenti decideremo le iniziative sindacali e legali da intraprendere”.

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