“Abbiamo deciso di indire una giornata di sciopero generale di tutta la categoria per venerdì 12 dicembre, con manifestazione nazionale a Roma”. Questo l’annuncio del segretario generale della Fiom Cgil Gianni Rinaldini dal palco dell'Assemblea dei delegati in corso alla Fiera di Roma. Parole che hanno suscitato un'ovazione durata alcuni minuti, con i 5 mila delegati tutti in piedi ad applaudire. Una mobilitazione motivata “dall’attacco di Confindustria contro i contratti nazionali e la contrattazione aziendale, che ha l’obiettivo di programmare un’ulteriore riduzione dei salari”. E ha ammonito: “Tenteranno di giocare la logica del si salvi chi può. Lavoratori a tempo indeterminato contro precari, nativi contro stranieri. Ma sappiano che noi non ci stiamo”.

L’analisi di Rinaldini
è partita dalla lettura dell’attuale situazione economica: “È una crisi più profonda di quella del 2002-2003, e non sarà breve. Ogni giorno abbiamo una chiusura di fabbrica, prevediamo che a mezzo milione di precari sarà prospettata la cessazione del rapporto di lavoro. I contratti flessibili saranno i primi a fare i conti con le decisioni aziendali. È in arrivo una marea di cassa integrazione, una vera emergenza sociale”. Per il leader della Fiom è necessario “aprire una vertenza a tutto campo con il governo per costruire una rete di protezione sociale che abbia come fondamento la solidarietà, come tenere uniti i lavoratori”.

Il primo obiettivo è quello degli ammortizzatori sociali: “'Va respinta la scelta di indebolirli, privando le lavoratrici e i lavoratori a rischio di disoccupazione dell’essenziale sostegno al reddito. Non è possibile negare il futuro ai lavoratori. Bisogna prevedere un intervento pubblico importante, gli ammortizzatori sociali vanno estesi a tutto il lavoro dipendente e per tutti i tipi di contratto, i soldi non ci possono essere solo quando servono a salvare le banche”.

Riguardo il fronte fiscale, Rinaldini boccia la detassazione degli straordinari e dei premi di produttività offerta dal governo (“una beffa, una presa in giro rispetto ai problemi reali”), chiede l'immediata detassazione della tredicesima per il biennio 2008-2009 (in qualità di “misura straordinaria”) e il “ritorno della cassa integrazione all’80 per cento della retribuzione”, rivendica il superamento della “vergogna” del fiscal-drag con una misura strutturale automatica di rivalutazione dell'aliquota per impedire il drenaggio fiscale. Per reperire le risorse necessarie a questi interventi, il segretario generale della Fiom suggerisce di portare l’aliquota sulle rendite finanziarie al 20 per cento (“l’attuale al 12,50 è indecorosa”) e di prevedere un’aliquota del 40 per cento sulle stock option aziendali (“una truffa legalizzata”, così le definisce).

Nel corso del suo intervento, Rinaldini ha anche parlato delle proteste del mondo della scuola. “La Fiom è con il movimento studentesco” ha detto: “Noi, la Cgil, il popolo antifascista, siamo e saremo un argine insormontabile alle provocazioni che sono alimentate anche dalle dichiarazioni del ministro”.