I 1.600 posti del call center Almaviva di Palermo (su 2.800 dipendenti) per ora sono salvi. È stato infatti siglato tra azienda e sindacati l’accordo per la proroga della solidarietà al 35 per cento, almeno sino a marzo 2020. I 1.600 dipendenti attualmente ricevono un sostegno al reddito attraverso il Fondo d’integrazione salariale, la cui scadenza è prevista per il 30 novembre prossimo. Le parti si sono impegnate “a realizzare incontri periodici”, presieduti dai ministeri del Lavoro e del Mezzogiorno, per seguire costantemente la situazione, e ad avviare “un percorso condiviso per consentire la definizione delle soluzioni di carattere strutturale” del sito palermitano.

I ministri Catalfo e Provenzano, presenti alla stipula dell’intesa (assieme a Regione Sicilia e Comune di Palermo), hanno anche confermato la convocazione per lunedì 14 ottobre del tavolo nazionale sui call center a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico. Il tavolo di confronto avrà il compito “di affrontare i temi comuni all'intero settore: tariffe, delocalizzazioni, calo dei volumi e rapporto con la committenza, processi di riqualificazione dei lavoratori, dumping contrattuale”. I sindacati, in particolare, sollecitano interventi sulla normativa che regola le gare al massimo ribasso, maggiore trasparenza sui volumi di traffico delocalizzato all'estero e un programma di riqualificazione del personale.

Il settore dei call center è tra le più importanti “industrie” della Sicilia, considerato che occupa 20 mila persone (in Italia sono complessivamente 80 mila). Ed è per questo che i sindacati hanno salutato con grande soddisfazione l’accordo, auspicando che “dal tavolo di ottobre possano giungere, da parte dei committenti, le risposte che il comparto attende da anni”. I sindacati hanno anche evidenziato come “la presenza del governo al tavolo abbia rappresentato un cambio di passo rispetto al passato”, giudicato positivo “il percorso che i ministri hanno indicato nel breve-medio periodo” e sottolineato che con quest’accordo “ora ci sono elementi di garanzia maggiore”.

(mt)