Oltre duemila persone ai dibattiti, circa trenta associazioni in piazza, sold-out ai concerti serali, con le esibizioni di “Ragnatela folk band”, “Ghemon”, “Micol Arparock” ed “Ex-Otago”. Sono i numeri della settima edizione di “Liberiamo il futuro”, la manifestazione promossa dalla Cgil Basilicata per rimettere al centro del dibattito il lavoro e i diritti. Momenti di incontro e di partecipazione democratica hanno animato largo Chiesa del Purgatorio a Matera  venerdì 6 settembre e piazza Don Bosco a Potenza sabato 7 e domenica 8 settembre.

“Un mondo nuovo” è stato il titolo scelto per questa edizione con la quale la Cgil Basilicata ha voluto aprire una riflessione sui temi dell’uguaglianza, dello sviluppo sostenibile, della cittadinanza, della solidarietà, dell’innovazione. Un confronto sui grandi assi per lo sviluppo e il futuro del Mezzogiorno e del Paese, sulle scelte di politica economica necessarie a delineare le grandi traiettorie di investimento.

A Matera, nel particolare anno in cui è Capitale europea della Cultura, si è parlato di giovani e pensioni - lanciando un vero e proprio allarme per le future generazioni e la proposta di una pensione di garanzia - e del rapporto tra cultura, tecnologia e scienza come tratto distintivo per lo sviluppo della Basilicata e del Mezzogiorno. A Potenza, invece, spazio alle relazioni umane ed economiche tra Mezzogiorno, Mediterraneo ed Europa con la richiesta di un piano di investimenti nazionale per il Sud e alle buone pratiche di cooperazione come strade per uscire dalla crisi, grazie alla testimonianze di Italcables e Birrificio Messina e all’approfondimento sulla legge Marcora. In chiusura della tre giorni, il dibattito tra il segretario generale Cgil Maurizio Landini e il vice presidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali di Confidustria, Maurizio Stirpe, intervistati da Roberto Mania, giornalista di La Repubblica.

 “Il titolo di quest’anno è stato un mondo nuovo perché riteniamo che sia a partire da una prospettiva globale che va pensato il futuro dell’Italia, del Mezzogiorno e di una piccola regione come la Basilicata, che ha bisogno di pensarsi nei grandi accadimenti che ci sovrastano, con le sue difficoltà e con le sue tante opportunità - spiega il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa -   Non possiamo pensare che anche la nuova fase di governo regionale sia avulsa da quanto accade intorno a noi. A breve dovranno essere rinegoziate le concessioni con Total ed Eni ma non possiamo pensare di accontentarci di sottoscrivere qualche accordo basato sulla compensazione. La sfida – conclude Summa - è qualcosa di più alto. La sfida consiste nel proporre un nuovo modello economico, sociale e umano, più pulito e sostenibile, basato sulla transizione energetica, nel fare della Basilicata un laboratorio mondo, un luogo in cui la dipendenza dal fossile venga soppiantata dalla green economy”.