Parla di una “strage inaccettabile” il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, riferendosi agli oltre mille lavoratori che dall'inizio del 2019 hanno perso la vita sul lavoro. Perché quello in corso rischia di essere con ogni probabilità uno dei peggiori anni della storia recente in tema di morti sul lavoro, ancor più del già nero 2018, con le sue 1.218 vittime.

“È necessario che il governo, tanto più dopo il discorso programmatico di Conte che ha messo al centro il tema della sicurezza sul lavoro, convochi subito dei tavoli di lavoro per arrivare nel più breve tempo possibile a un piano straordinario di prevenzione”, afferma Landini. Un piano straordinario che metta “risorse vere per la formazione, rivolta sia a chi lavora sia agli imprenditori”, e “rilanci, attraverso assunzioni di personale, i servizi di medicina del lavoro delle Usl sul territorio”.

Per il segretario Cgil vanno poi rafforzati gli ispettorati del lavoro, “tanto più in un sistema fatto di piccole e medie imprese”, contrastando al contempo “la logica dell'appalto, del subappalto e della precarietà nel lavoro”, che è una delle cause principali della crescente insicurezza per chi lavora. Per questo, secondo il leader della Cgil, vanno contrastati provvedimenti, come il recente Sblocca Cantieri, che vanno al contrario, nella direzione opposta.

“Non è più accettabile che si muoia come si moriva 50 anni fa – afferma Landini –. La sicurezza non può più essere considerata un costo, ma un investimento. E noi non siamo più disponibili ad accettare questa situazione drammatica. Ai familiari delle vittime dell'ultimo tragico incidente, quello di Pavia, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e il nostro cordoglio”.