“Per le manifestazioni che si sono tenute è stato un bel Primo Maggio, con la crescita della presenza dei lavoratori e delle lavoratrici. Si è confermato l'aumento della partecipazione come già il 25 aprile, e questo ci fa ben sperare per le manifestazioni interregionali di Bologna, già sabato prossimo, e poi Milano e Napoli”.

A dirlo è il segretario generale Cgil Maurizio Landini, in un’intervista apparsa oggi (giovedì 4 maggio) sul Fatto Quotidiano. “La convocazione la domenica sera e poi il Consiglio dei ministri il 1° maggio hanno rappresentato un atto di propaganda e una mancanza di rispetto per i lavoratori”, prosegue il leader sindacale: “Il testo del decreto non è stato ancora pubblicato, segno che non c'era nessuna urgenza, se non quella della propaganda”.

"Decreto lavoro" e reddito di cittadinanza

Maurizio Landini evidenzia che “il governo dice che è stato fatto un provvedimento per il lavoro: ma chi ha chiesto i voucher o la liberalizzazione dei contratti a termine? Non certo il sindacato o i lavoratori. Noi chiediamo di superare le forme assurde di precarietà, e d'introdurre un contratto unico d'ingresso nel lavoro fondato sulla formazione e sulla stabilità dell'occupazione”.

Il governo ha modificato anche il reddito di cittadinanza. “È davvero grave”, commenta il segretario generale: “Lo chiamano ‘reddito di inclusione’, ma comincia con un'esclusione. Con i nuovi criteri, infatti, una famiglia povera, se priva di un anziano o un disabile, non ha diritto al sussidio. Non è accettabile che si facciano soldi sulla povertà invece di colpire profitti ed extraprofitti e l'evasione fiscale”.

Salari e stipendi

Riguardo le misure sul salario, riconosce che “la riduzione dei contributi è parte delle nostre richieste, tanto che organizzammo uno sciopero generale contro Draghi”. Ma il provvedimento “non è sufficiente a tutelare i salari dall'inflazione, con aumenti sbandierati che sono lordi e soprattutto una tantum, da luglio a dicembre”.

Landini sottolinea che “non è stato introdotto il meccanismo del drenaggio fiscale e quindi il maggior prelievo fiscale depotenzia il vantaggio”. Per aumentare i salari, inoltre, occorre anche “rinnovare i contratti nazionali, ma il governo, non mettendo un euro per il rinnovo di quelli del lavoro pubblico, ha deciso d'inviare un messaggio molto negativo”.

I temi delle manifestazioni

Concludendo sui temi della mobilitazione unitaria, il segretario generale ricorda che Cgil, Cisl e Uil stanno anche rivendicando “una vera riforma delle pensioni e una vera riforma fiscale, maggiori investimenti su sanità e scuola pubblica, la realizzazione degli investimenti del Pnrr”. E non esclude a priori lo sciopero generale: “Intanto riempiamo le piazze. Poi dovremmo discutere come proseguire, senza escludere nulla. Per ora è importante che siamo in piazza insieme, dare sostegno alle manifestazioni unitarie e portare a casa i risultati”.