Si è svolto ieri, 5 febbraio, in Regione Emilia-Romagna, alla presenza dell’assessore Vincenzo Colla, il Tavolo per la discussione della crisi Tecopress, importante fonderia della provincia di Ferrara. L’azienda nelle scorse settimane aveva comunicato in maniera improvvisa l’intenzione di procedere al licenziamento di 72 lavoratori, pari al 45% dell’intero organico. Da quel momento le lavoratrici e i lavoratori hanno dichiarato lo sciopero a oltranza con presidio davanti allo stabilimento (arrivati ieri al sesto giorno), rivendicando il ritiro della dichiarazione di esubero e l’attivazione degli ammortizzatori sociali per gestire la situazione di crisi.

“La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Tecopress – si legge nella nota unitaria di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil Ferrara – ha permesso di arrivare alla convocazione del tavolo regionale di crisi, che si è concluso con il pieno recepimento delle richieste sindacali grazie, anche all’intervento delle istituzioni regionali. L’azienda ha ritirato la dichiarazione di esubero, dando disponibilità all’utilizzo degli ammortizzatori sociali; si è concordato di procedere all’attivazione della cassa integrazione straordinaria per crisi, con l’impegno della proprietà a valutare alla sua conclusione l’utilizzo di ulteriori ammortizzatori sociali conservativi, nel caso di necessità; l’attivazione di un tavolo permanente regionale per valutare l’andamento futuro dell’azienda e per favorire possibili soluzioni a garanzia della continuità produttiva”.

“Da valorizzare – scrivono i sindacati metalmeccanici – è anche l’impegno delle Regione a confrontarsi con gli istituti bancari del territorio per permettere l’anticipazione del trattamento di cassa integrazione nell’attesa del pagamento da parte dell’Inps”.

“L’esito positivo della vertenza, frutto della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, deve servire anche per accendere un faro sul territorio di Ferrara e invertire il processo di vera e propria deindustrializzazione che sta attraversando, a partire dalla garanzia delle attività industriali presenti e della loro occupazione”.

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