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Improvvisa accelerazione nelle iniziative di lotta della Cgil. Lo sciopero generale contro la politica economica del governo, che doveva essere definito in data e modalità dalla segreteria del sindacato la prossima settimana, è stato già indetto. L’appuntamento è per il 12 dicembre, giorno in cui era già previsto lo stop dei metalmeccanici della Fiom. La decisione di velocizzare i tempi della protesta nasce in Corso d’Italia anche in seguito alla spaccatura sull’università: la Cisl, infatti, ha appena revocato lo sciopero del 14 novembre contro la legge 133. Il livello dello scontro tra le confederazioni è alto. Ed è aggravato dall’incontro separato tra governo, Cisl, Uil e Confindustria reso noto dai mezzi d’informazione la sera dell’11 novembre.
La decisione è stata votata all'unanimità dal direttivo del sindacato. Saranno quattro ore di sciopero con possibilità di otto ore a seconda delle caratteristiche delle categorie di riferimento e delle aree. Previste anche manifestazioni territoriali e una nazionale a Roma.
Epifani, gravissimo incontro Berlusconi-Cisl-Uil
“Quello che è accaduto ieri sera, se confermato, è gravissimo, una cosa senza precedenti, che apre un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali e con la Confindustria”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, commentando la notizia dell'incontro che sarebbe avvenuto ieri sera a Palazzo Grazioli fra il presidente del Consiglio Berlusconi, alcuni ministri, la presidente di Confindustria Marcegaglia e i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
“Il presidente Berlusconi – dice Epifani – dimostra di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue. Sul tema della crisi il governo non prevede momenti formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli 'riservati' li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil, l'Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa”.
Continua il leader sindacale: “Nei confronti della Cgil è un comportamento particolarmente grave perché abbiamo inviato al governo e alle altre parti sociali una piattaforma con le nostre proposte per affrontare la crisi. Con questo atteggiamento il governo esprime la volontà di non aprire un confronto con la Cgil”. Epifani chiede, dunque, “un immediato incontro con il governo” e annuncia che invierà una lettera ai segretari di Cisl e Uil e al presidente di Confindustria con la quale chiederà conferma dell'incontro di ieri sera.
Dichiarazioni cui replica il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, di fatto confermando implicitamente l’incontro separato. “C’è un problema sostanziale, altro che incontri informali – ha detto Sacconi -. Il problema è che la Cgil si è isolata dalla altre organizzazioni e non ha sottoscritto il primo documento sulla modifica del modello contrattuale, che invece è stato condiviso da Cisl, Uil e Confindustria”.
Università e ricerca, Cisl: non scioperiamo più
A proposito dell’università, che la Cisl intendesse sfilarsi dalla protesta del 14 era già nell’aria dopo l’incontro col ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, avvenuto l’11 novembre. Da quell’incontro la Flc, federazione di categoria della Cgil, era uscita confermando lo sciopero e giudicando insufficienti le aperture di Gelmini. Cisl e Uil invece avevano preso tempo. Adesso è arrivata la conferma: la Cisl non partecipera' allo sciopero dell'universita' di venerdi'. La Federazione Cisl Università e la Fir Cisl (Ricerca) considerano infatti positivamente l'incontro di ieri con il ministro Gelmini. "Abbiamo deciso la revoca dello sciopero indetto per il 14 novembre - spiega in una nota Antonio Marsilia, Segretario Generale della Federazione CISL Università - perché il ministro con il documento sottoscritto ieri si è impegnato a modificare alcuni passaggi importanti della manovra governativa sull'università e a dare risposte concrete alle richieste contenute nella piattaforma per lo sciopero del 14 novembre". Nel corso dell'incontro di ieri - afferma la nota - il ministro Gelmini ha dimostrato ampia disponibilità ad affrontare positivamente le richieste sindacali e a trovare soluzioni concrete in tempi certi.
La Cisl cita il “documento di impegni circa l'individuazione delle risorse contrattuali per il biennio economico 2008/2009 (per tutti i settori); la restituzione dei tagli al fondo per il trattamento accessorio (Università/Ricerca); la stabilizzazione precari, utilizzo del turn over e ampliamento dotazioni organiche (Ricerca); il reperimento risorse aggiuntive per il contratto AFAM 2006/2009 e stabilizzazione per docenti e tecnici amministrativi precari del comparto; l'apertura immediata di specifici tavoli di confronto per università AFAM e ricerca per definire le linee di riforma dei comparti”.
Il documento di impegno del governo non è stato sottoscritto dalla Flc Cgil.
“Ho rispetto delle decisioni prese dalla Cisl, ma francamente non le comprendo”. A dirlo è il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo. Afferma Pantaleo: “Come sindacati confederali abbiamo scritto insieme la piattaforma della protesta e siamo stati insieme ieri all'incontro con il ministro dell'Università Mariastella Gelmini che è stato del tutto interlocutorio e che riguardava solo una parte di quella piattaforma. Dal governo sono emerse solo ipotesi di approfondimento di alcuni aspetti delle nostre richieste e per questo non capisco la ragione di revocare lo sciopero. La Cisl si è accontentata della buona volontà a discutere offerta dall'esecutivo”. La Cgil, ribadisce Pantaleo, conferma lo sciopero, la manifestazione e le richieste avanzate inizialmente con gli altri sindacati. E si appella agli studenti “affinché siano molti venerdì in piazza”. Infine, il leader della Flc attacca l’esecutivo, “che sta lavorando per dividere i sindacati, come dimostra la cena a cui sono stati invitati Bonanni e Angeletti e non Epifani. Ma se i sindacati si lasciano dividere rischiano di indebolirsi, rischiano di perdere la loro autonomia”.
La Uil conferma lo stop del 14
La Uil Pa Università non condivide la scelta della Cisl Università di sfilarsi dallo sciopero generale del settore già proclamato per venerdì prossimo. "Non si sciopera per simpatia, ma perchè non si hanno risposte concrete su problemi concreti", dichiara il segretario Uil Università Alberto Civica: "Ieri dal ministro Gelmini eravamo insieme, non so come abbiano sentito delle rassicurazioni sui problemi sul tavolo". Lo sciopero di venerdì, prosegue Civica, anche senza la Cisl "sarà un momento importante di grande partecipazione, perchè è uno sciopero sentito: per poterlo revocare bisogna dire alla gente che si sono risolti problemi reali e al momento non è così".