“Licenziati via whatsapp, proprio alla vigilia di Natale, 50 operai dei 64 attualmente impegnati all’interno del cantiere per la costruzione del centro di biotecnologie Rimed di Carini (Palermo)”. A dirlo sono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Palermo, precisando che “la comunicazione, da parte della Italiana Costruzioni, azienda romana di punta nel settore dell’edilizia, è arrivata il 21 dicembre ai telefonini dei lavoratori”.

Un annuncio inaspettato che i sindacati, pronti a impugnare il provvedimento davanti all’Ispettorato, respingono al mittente. È stato subito proclamato lo stato di agitazione. “A ricevere il messaggino – proseguono le tre sigle – che annunciava il licenziamento immediato sono stati i carpentieri e i ferraioli, impegnati nella fase di carpenteria, quasi giunta a conclusione. Dei 64 edili, una ventina sono i muratori”.

Per una modalità del genere, vanno all’attacco Fillea, Filca e Feneal, è prevista l’apertura della procedura di licenziamento collettivo (223 del 1991). “La norma prevede la comunicazione preventiva alle organizzazioni sindacali, al fine di avviare un confronto e stabilire e definire gli aspetti relativi al licenziamento dei lavoratori”, dichiarano Piero Ceraulo e Vincenzo Di Vita (Fillea), Francesco Danese e Salvatore De Luca (Filca) e Pasquale De Vardo e Salvatore Puleo (Feneal)”: “Poiché questo non è avvenuto, riteniamo che un’azienda solida nel mercato come la Italiana Costruzioni, abituata a gestire reazioni sindacali, abbia commesso una grave torto decidendo di licenziare senza nessuna comunicazione”.

L’opera è giunta quasi al 50 per cento della lavorazione. Dopo la fase di carpenteria, si passerà alla definizione delle strutture. “Poiché i lavori non sono giunti neanche alla metà – continuano i dirigenti sindacali – l’esperienza nel settore insegna che gli addetti avrebbero potuto essere impegnati in altre lavorazioni. L’avvio della procedura del licenziamento collettivo avrebbe consentito di trovare una soluzione in questa direzione, invece si è perpetrata una decisione unilaterale”.

I segretari di Fillea, Filca e Feneal così concludono: “Considerata la gravità della condotta, impugneremo immediatamente tutti i licenziamenti. Troviamo che aver comunicato ai lavoratori il licenziamento sotto il periodo natalizio sia anche una trovata di dubbio gusto, che lede la dignità e la serenità dei lavoratori, costretti a passare la festività con i propri cari sapendo di avere perso il lavoro”.