Oggi, 28 novembre, il sito di Collettiva non verrà aggiornato. La redazione tutta aderisce allo sciopero dei giornalisti di 24 ore indetto dalla Federazione nazionale della stampa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Fnsi-Fieg scaduto nel 2016.

Il sindacato chiede l’immediato rinnovo del contratto a nove anni dalla scadenza e rivendica dignità per il lavoro dei colleghi dipendenti e lavoratori autonomi, norme per il corretto utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle redazioni, il riconoscimento anche economico del ruolo cruciale che il giornalismo riveste nell'ordinamento democratico del nostro Paese.

I giornalisti di Collettiva, pur non dovendo affrontare tutte le criticità che attanagliano la categoria, proprio per la natura sindacale dell’editore, si sentono a maggior ragione in dovere di partecipare alla mobilitazione indetta dall’Fnsi, la quale sottolinea come il giornalismo sia presidio fondamentale per la vita democratica del nostro Paese, dove invece la qualità dell'informazione si sta deteriorando.

Gli editori non hanno colto le opportunità nei ricavi della trasformazione digitale del settore e davanti alla crisi dei media tradizionali hanno preferito tagliare il costo del lavoro. La riduzione degli organici delle redazioni e delle retribuzioni dei giornalisti attraverso licenziamenti, ripetuti stati di crisi con le casse integrazioni e migliaia di prepensionamenti, la paralisi contrattuale hanno inaridito l'offerta di notizie con ricadute negative sul pluralismo e sul diritto dei cittadini a essere informati.

I giornalisti ritengono che per lo sviluppo dell'informazione sia necessario un nuovo accordo con gli editori che tenga conto della perdita del potere d’acquisto degli stipendi eroso dall’inflazione, che favorisca l’ingresso nelle redazioni di giovani, che garantisca diritti e retribuzioni adeguate alle migliaia di collaboratori e corrispondenti – per lo più precari – che tutti i giorni raccontano quanto accade nelle nostre città.

Il nuovo contratto non deve lasciare indietro nessuno, tutelando i diritti acquisiti, contemplando nuove figure professionali e occupandosi di intelligenza artificiale e di equo compenso per la cessione dei contenuti sul web.

Lo sciopero, preceduto ieri da una manifestazione di piazza a Roma e durante il quale avranno luogo iniziative su tutto il territorio, non ha motivazioni politiche, ma vuole ribadire che un’informazione di qualità è possibile solo con giornalisti professionali liberi, tutelati, come tutti i lavoratori del nostro Paese, nei loro diritti e nelle retribuzioni adeguate dal rinnovo del contratto di lavoro.

Il comitato di redazione