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Fermate le stragi nei cantieri. Nella settimana di mobilitazione nazionale che i sindacati dedicano al tema della sicurezza sul lavoro, oggi è il giorno degli edili, in cima a tutte le classifiche di rischio. Uno stillicidio, quello che avviene tra le impalcature, dovuto a irregolarità, assenza di controlli, giungla del subappalto e massimo ribasso. Temi tornati di grande attualità nelle ore che precedono il voto sul dl Semplificazioni, che rischia di essere l’ennesimo passo indietro in tema di diritti e di sicurezza.
E così oggi, oltre al presidio nazionale di Roma previsto a piazza Montecitorio alle ore 16:00, i lavoratori delle costruzioni si ritroveranno in piazza, da sud a nord, a Palermo, Napoli, Ancona, Bergamo e Alessandria.
"Le norme inserite nel decreto del governo riguardanti la liberalizzazione dei subappalti e il massimo ribasso – hanno detto chiaro e tondo i leader delle categorie di settore, Alessandro Genovesi per la Fillea Cgil, Vito Panzarella per la Feneal Uil e Franco Turri per la Filca Cisl – non ci lasciano alternative, contro il ritorno alla legge della giungla nei cantieri sarà mobilitazione generale. Questa giornata è dedicata all'emergenza delle morti sul lavoro, cresciute nei nostri settori del 70% nel bimestre gennaio-febbraio 2021 rispetto al 2020. Anche in questa occasione ribadiremo a gran voce le richieste contenute nella nostra piattaforma presentata al governo per il rilancio delle costruzioni nel segno della qualità del lavoro e dell'impresa".
La piattaforma prevede "più controlli, più prevenzione e formazione, rafforzamento delle sanzioni, incremento degli organici ispettivi, attuazione della patente a punti, applicazione del contratto edile, nessuna destrutturazione delle regole e delle tutele, a partire dal subappalto, la cui liberalizzazione favorirebbe il dumping contrattuale e ridurrebbe le tutele e le procedure poste oggi a garanzia della legalità e della trasparenza". La giornata di mobilitazione avrà, come sempre, lo slogan #BastaMortiSulLavoro”.
Uno slogan che risuonerà nelle piazze delle 5 città che accompagnano la manifestazione romana. A Palermo iniziative di mobilitazione in Piazza Ruggero VII, di fronte al Teatro Politeama, dove alle 10 verrà srotolato uno striscione di 8 metri con lo slogan #BastaMortiSulLavoro. Tute bianche e caschetti gialli per i partecipanti all’iniziativa di Fillea, Filca e Feneal, mentre in acustica si esibirà la Women Orchestra e verranno eseguiti brani di musica classica.
“Chiediamo più controlli ma anche più prevenzione e formazione- scrivono in una nota le segreterie siciliane di Feneal, Filca, Fillea- il rafforzamento delle sanzioni, l’incremento dell’organico per la vigilanza, l’attuazione della Patente a punti e l’applicazione del contratto edile”.
Altra piazza caldissima, quella di Napoli. In Campania sono 27 le vittime sul lavoro dall’inizio dell’anno. Una vera e propria strage, se si pensa che nello stesso periodo dello scorso anno, le vittime furono 13.
“Diciamo basta ai morti sul lavoro, chiediamo al Governo di mettere in campo strumenti ed azioni concrete per fermare questa strage” hanno detto le segreterie di Cgil, Cisl, Uil e di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Campania alla vigilia dell’appuntamento di questa mattina, dalle 10:00 alle 12:30, in piazza Plebiscito a Napoli, nei pressi della Prefettura.
(Intervista a Vincenzo Maio, segretario generale Fillea Cgil Campania)
In piazza, ci sarà un flash mob durante il quale verranno letti i nomi e le storie delle vittime in Campania, con la testimonianza dei familiari, mentre su un tappeto verde di 3 metri per 2, contornato da caschetti e rose rosse verranno affisse le foto dei 10 morti in edilizia.
Ad Ancona la protesta dei sindacati si concretizza in un flash mob. L’appuntamento a partire dalle ore 10,00 in Piazza Cavour.
Mentre a livello nazionale si parla di deregolamentazione, massimo ribasso e apertura al 100% del subappalto, in questo territorio e in altri ci troviamo ad assistere ad una ripresa del settore che però mostra i problemi di sempre: nei cantieri ci si fa male e si muore sostanzialmente come succedeva 50 anni fa, scrivono Fillea, Feneal e Uilca in una nota.
Il settore conosce una crescita media degli indicatori dell'11% (ore lavorate, persone occupate, nuove aziende, masse salari etc), ma all'aumentare di questi tornano ad aumentare anche i morti sul lavoro e gli incidenti gravi.
Dal 2015 al 2019, si sono verificati 21 incidenti mortali nelle costruzioni nelle Marche e quasi 6000 infortuni. Nel 2020 sono stati 4 gli incidenti mortali e oltre 1100 gli infortuni edili, nonostante la pandemia (e due mesi di lockdown). Nel 2021 hanno già perso la vita 3 persone (di cui uno di Covid contratto presumibilmente sul posto di lavoro) e siamo solo a maggio.
Oltre a sensibilizzare tutti i soggetti sul tema della sicurezza e della legalità, chiediamo alle Prefetture e alla Regione Marche di sottoscrivere insieme protocolli di legalità e di promozione della cultura e della formazione sulla sicurezza.
Andiamo a Bergamo, un’altra delle piazze al centro della mobilitazione odierna. Questa mattina, a partire dalle ore 10.30, in piazza Vittorio Veneto verrà srotolato un striscione, mentre uno street artist, William Gervasoni, in arte Wiz Art, realizzerà un’opera dedicata al tema.
“Qui a Bergamo siamo stati fortemente scossi dalla morte di tre lavoratori in pochi giorni. Chiediamo più controlli ma anche più prevenzione e formazione, il rafforzamento delle sanzioni, l’incremento dell’organico per la vigilanza, l’attuazione della Patente a punti e l’applicazione del contratto edile”, hanno dichiarato Giuseppe Mancin di Feneal Uil, Simone Alloni di Filca Cisl e Luciana Fratus e Donato Bianchi di Fillea Cgil di Bergamo e della Valle Camonica, sigle che lo scorso 12 maggio avevano anche proclamato uno sciopero.
“Nei cantieri serve un’attenzione costante alla questione della salute e della sicurezza, non solo quando si verificano tragedie come quelle delle ultime settimane. Crediamo non siano più rinviabili l’attuazione della Patente a Punti per la selezione e la qualificazione delle imprese. Servono sia l’emanazione del decreto attuativo del Durc di Congruità, che un incremento dell’organico preposto alla vigilanza e il rafforzamento delle sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, come anche la valorizzazione dei nostri Enti Bilaterali e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) da sempre impegnati sui cantieri. Resta importante anche il riconoscimento dell’edilizia come lavoro usurante per garantire l’uscita anticipata e il pensionamento” hanno aggiunto i sindacalisti.
“Denunciamo, inoltre, la deregolamentazione del Codice Appalti inserita nell’ultimo Decreto Semplificazioni: liberalizzare il subappalto e non applicare il codice non significa snellire la burocrazia bensì favorire la concorrenza sleale e ridurre le tutele, a scapito anche della salute e sicurezza dei lavoratori edili. Consideriamo grave e sbagliato l'orientamento che il Governo sembrerebbe prendere con questo decreto: aprirebbe solo la strada a riduzione dei diritti per chi lavora sugli appalti, scarsa qualità del lavoro, scarsa qualità delle opere, maggiore insicurezza nei cantieri e, infine, rischio di alimentare corruzione e illegalità”.
Ad Alessandria l’appuntamento è a partire dalle ore 10:30 in Piazza della Libertà.
"I cantieri restano uno dei luoghi di lavoro più colpiti dal dramma degli infortuni gravi e delle morti sul lavoro, come successo purtroppo anche recentemente nel nostro territorio, scelto non a caso nell'ambito dell'iniziativa nazionale - dichiarano Paolo Tolu Feneal Uil, Massimiliano Campana Filca Cisl, Rocco Politi Fillea Cgil di Alessandria -. Chiediamo con forza più controlli, sanzioni efficaci e sviluppo delle azioni di formazione e prevenzione". I leader delle categorie provinciali hanno inoltre voluto riaffermare, in merito alle possibili modifiche che il Governo intende attuare sul Codice degli Appalti, "la necessità di respingere ogni tentativo di destrutturazione delle regole e delle tutele: non possiamo che bocciare fermamente la liberalizzazione del subappalto e la generalizzazione del massimo ribasso, misure che favorirebbero inevitabilmente il dumping contrattuale e ridurrebbero trasparenza e tutele per i lavoratori, in particolare con riferimento alla salute e sicurezza".
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