Prosegue la vertenza alla Frama Action di Novi di Modena dopo il mancato accordo del 13 marzo scorso, primo caso in provincia in cui una procedura di licenziamento collettivo si conclude con una fumata nera. “La scelta di non firmare da parte della Fiom Cgil e della Fim Cisl è stata condivisa dai lavoratori, che hanno voluto in questo modo dire chiaramente che la dignità vale molto di più di qualche spicciolo”. Lo affermano in una nota Cesare Pizzolla, segretario generale Fiom Modena, e Angelo Dalle Ave, componente della segreteria delle tute blu Cgil.

Ora si passa sul piano legale. “Nella giornata di ieri – spiegano i due sindacalisti – sono state inviate alla proprietà austriaca Hella le lettere di impugnazione dei licenziamenti comunicati il 14 marzo. Non ci rassegniamo a una conclusione che ha visto prevalere solo l’arroganza e l'assenza di responsabilità sociale di Hella, che ha gestito nel peggiore dei modi la chiusura dello stabilimento scaricando sui lavoratori e sul territorio le conseguenze della scelta di non produrre più a Novi, camuffando da cessazione quello che, nei fatti, è stato un trasferimento in altra sede della produzione”. Secondo la Fiom e i lavoratori, quindi, “i licenziamenti sono illegittimi perché non si tratta di una cessazione, ma di un trasferimento e vanno quindi garantite le migliori tutele possibili ai lavoratori”.

Tutto ebbe inizio con la comunicazione a ridosso di Natale 2018 della cessazione dell'attività e del licenziamento collettivo. Da quel giorno è partita la lunga vertenza sostenuta da un presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica, accompagnato dalla solidarietà e dal sostegno dei cittadini della zona, da lavoratrici e lavoratori di aziende del territorio, dal grande impegno delle istituzioni a partire dal Comune di Novi fino alla Regione Emilia Romagna, dal sindacato austriaco alle prese di posizione di parlamentari nazionali ed europei.

“Ora – proseguono Pizzolla e Delle Ave – ci attendiamo che l’avvio delle lettere di impugnazione induca la proprietà a rivedere i tanti errori commessi e a riconsiderare le decisioni prese. In questa vertenza durata tre mesi i lavoratori si sono di fatto sostituiti allo Stato per salvaguardare un sito produttivo che poteva essere salvato. La vertenza, come noto, si è contraddistinta, anche in questo caso per la prima volta, dalla decisione aziendale di arrivare a denunciare i lavoratori che stavano difendendo la fabbrica, aspetto che rappresenta l’altro elemento che aggrava le responsabilità di Hella evidenziando tra l’altro le fragilità normative delle regole del gioco in caso di chiusure aziendali, tema al centro del partecipatissimo presidio da tutta la regione davanti alla Prefettura organizzato dalla Fiom e dalla Cgil di Modena il 25 febbraio. L’assemblea generale della Fiom modenese – conclude la nota – ha deliberato all'unanimità l'avvio di una sottoscrizione tra tutti i metalmeccanici modenesi a copertura di eventuali spese legali derivanti dalle denunce”.