Sono i 'fantasmi' del tribunale, coloro che si occupano del servizio di documentazione degli atti processuali, un appalto del ministero della Giustizia che in tutta Italia impiega 1.500 lavoratrici e lavoratori. Fonici, stenotipisti e trascrittori forensi dei tribunali di Palermo e Termini Imerese, che si occupano del delicato compito della registrazione, trascrizione e stenotipia delle udienze di carattere penale, tra cui gli atti dei processi per mafia, aderiscono allo sciopero. Oggi i cinquanta dipendenti degli uffici giudiziari del  territorio palermitano, ma anche delegazioni delle altre province, hanno partecipato alla manifestazione con slogan e striscioni, e la vignetta con i fantasmi disegnata da Vauro,  per dare visibilità alle loro istanze, ovvero chiedere il riconoscimento del loro ruolo professionale e un contratto specifico per la loro categoria.    

Rivendicazioni che negli ultimi tre anni  sono state sollecitate più volte all'indirizzo del ministero della Giustizia, con relative richieste di incontro, rimaste senza risposta. Il servizio di documentazione  degli atti processuali è stato svolto per oltre venti anni e fino al 2017,  da diverse aziende che applicavano diversi ccnl, spesso 'contratti pirata' e senza tutele. Nel 2017 è subentrato il consorzio Ciclat, che ha dato la gestione alle aziende Nuovi orizzonti, Ricina e Verbatim, con cui  Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno avviato un confronto che si è concluso con il riconoscimento del contratto nazionale per i servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi. L'attuale appalto è in proroga fino a giugno 2022. Nel frattempo, si parla di un concorso per 3.000 operatori con mansioni corrispondenti a quelle degli impiegati nei servizi di documentazione degli atti processuali. E la preoccupazione sul mantenimento della continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore è tornata alta.

“A Palermo, così come negli altri territori, nelle ultime assemblee, con il voto della maggioranza, lavoratori e lavoratrici hanno ritenuto opportuno condividere e rendere condivisibili dei punti fondamentali per gli interessi del comparto, al di là delle superiori ragioni sociali contro la manovra del governo per cui domani si scende insieme in piazza”, dichiarano Giuseppe Aiello, segretario generale Filcams Palermo, e Manlio Mandalari, che segue il settore sempre per la Filcams provinciale. 

“Temiamo che le assunzioni possano soppiantare questo servizio. Nel bando non è prevista né una prelazione né un titolo che possa in qualche modo tutelare i lavoratori attualmente occupati – aggiungono i due dirigenti sindacali -. I lavoratori hanno anche l'integrativo scaduto. Il rinnovo del contratto di secondo livello è importante perché l'integrativo  regolamenta alcuni aspetti fondamentali, a partire dai livelli di inquadramento e dall'organizzazione del lavoro ed è lo strumento per arrivare al riconoscimento della categoria perché definisce le peculiarità di questa tipologia professionale”. 

“Siamo molto preoccupati  per le conseguenze negative e inaccettabili che il possibile concorso potrebbe avere sul nostro lavoro – aggiunge Emanuele Bongiorno, fonico e trascrittore part time, Rsa della Filcams di Palermo e Termini -. Il ministero, nell'eventualità d'indizione del concorso, chiediamo tenga conto del servizio che abbiamo svolto finora e riconosca il diritto di prelazione e ogni realizzabile preferenza riguardo ai requisiti di accesso. Ora molti ritengono che il multiservizi non possa essere per sempre il nostro ccnl. Per noi, dal 2017, rappresenta la base normativa di riferimento ed oggi è lo scudo contro la vecchia precarietà, è il contratto contro la paura, contro il terrore del cambio-appalto, è il ccnl del coraggio”.