Mercoledì 6 febbraio la Giugiaro Architettura e Structures ha annunciato la chiusura della sede di Genova Bolzaneto e il licenziamento dei 32 dipendenti. Una “delocalizzazione” tutta italiana, visto che le attività della società di design verranno spostate nello stabilimento che l’azienda ha da poco aperto a Colognola ai Colli (Verona). Una prima tornata di scioperi è stata organizzata da venerdì 8 a lunedì 11 febbraio: la protesta, però, non ha provocato alcuna reazione da parte del management, che ha rifiutato ogni dialogo. Ecco allora che oggi (venerdì 15 febbraio) i lavoratori si fermano di nuovo, con l’auspicio che stavolta il confronto possa iniziare.

“È passata una settimana da quando abbiamo chiesto alla proprietà un incontro per scongiurare la chiusura ed evitare che 32 lavoratori restino a casa”, spiega Ivano Mortola, della Fiom Cgil genovese: “In questi giorni i vertici Giugiaro non hanno disdegnato di rilasciare dichiarazioni alla stampa, ma si son ben guardati dall’affrontare un tavolo sindacale. Anzi, hanno approfittato dello sciopero seguito all’arrivo delle lettere di licenziamento per caricare le attrezzature, a fabbrica vuota, e portarle nello stabilimento veronese”. Un comportamento che non fa bene “alle aziende serie che si assumono la responsabilità delle proprie decisioni e che soprattutto rispondono al valore sociale del fare impresa, non svolgendo attività in contrasto con l’utilità sociale”. Da qui l’invito della Fiom alle istituzioni “di farsi carico di questa vertenza, in modo da indirizzarla a favore del territorio e dei 32 dipendenti che, a breve, potrebbero rimanere senza lavoro”.

Giugiaro Architettura e Structures è a Genova dal giugno 2014, dopo aver rilevato dal fallimento le società Enviai e Precetti, specializzandosi in progettazione, fornitura e installazione di rivestimenti esterni e vetrate nei settori edili e dell’industria ferroviaria e navale. Nel 2016 ha visto una prima riduzione di personale, passato da 68 lavoratori a 32. Poi una crisi finanziaria e di commesse, ora l’annuncio della chiusura. A motivare la decisione del licenziamento dei 17 impiegati e 15 operai, spiega l’azienda, sono le difficoltà incorse a seguito del crollo del Ponte Morandi per quanto riguarda gli approvvigionamenti e le attività portuali. La società, dunque, intende spostare tutto nella sede veronese, attiva dalla scorsa primavera, nella quale ha già trasferito la sede legale.

“La Giugiaro attraversa una fase di difficoltà legata sia alla logistica sia al mercato, ma se ci fosse stata la volontà si potevano trovare soluzioni”, riprende Mortola. L’esponente sindacale, pur riconoscendo i disagi provocati dal crollo del ponte, rileva però che “questo fatto non può essere usato strumentalmente dall’azienda, visto che il trasferimento era stato deciso già nel maggio dell'anno scorso, quando la società ha creato la nuova sede operativa di Colognola ai Colli”. Ci sono adesso due mesi di tempo, conclude Mortola, per “provare a trovare un accordo, ma è chiaro che per noi l’unica intesa possibile è quella del mantenimento del sito produttivo a Genova”.