Due gravissimi incidenti sul lavoro sono avvenuti oggi (giovedì 24 gennaio) in Veneto. Il primo è costato la vita a un operaio edile di 37 anni a Mason (Vicenza), il secondo ha ridotto in condizioni gravissime un operatore ecologico di Cavallino Treporti (Venezia). “È il momento di dire basta”, commenta il segretario generale della Cgil regionale Christian Ferrari: “Chiediamo che la Regione ci convochi nei tempi più rapidi per fare il punto della situazione, a partire dall'assunzione dei nuovi ispettori degli Spisal su cui si era impegnata. Non basterà, ovviamente, soddisfare questa richiesta per invertire la terribile tendenza in corso”. Sono molte le proposte contenute nel protocollo e riguardano non solo le istituzioni, ma “anche la parte datoriale, che deve assumersi la responsabilità di mettere in campo tutte le azioni possibili, a partire dagli investimenti, per porre fine a questo autentico dramma. Non si può continuare a lavorare in situazioni che non rispettano i requisiti minimi di sicurezza”.

Per Christian Ferrari “stiamo rivedendo lo stesso film del 2018 e non abbiamo nessuna intenzione di accettarlo”. Il segretario regionale della Cgil ricorda che “lo scorso anno sono morti 69 lavoratori. Una strage che ha visto una reazione di rabbia e di proposta di tutto il mondo del lavoro. Siamo a sei mesi dalla sottoscrizione del protocollo per la sicurezza con la Regione Veneto, e non un solo punto di quell'accordo è stato attuato”. Ferrari annuncia che “una nuova mobilitazione del sindacato e dei lavoratori non è più rinviabile, la decideremo nei prossimi giorni, a meno che si verifichi una svolta da parte della Regione e del mondo delle imprese”. Ma l'inerzia delle istituzioni non si ferma al livello regionale. “Il governo nazionale – conclude l’esponente sindacale – è sordo e cieco di fronte alla strage di lavoratori. Zero provvedimenti, anzi, il taglio dei contributi Inail per agevolare le imprese anziché utilizzare quelle risorse preziose per garantire sicurezza ai lavoratori”.

L’incidente mortale è avvenuto a Mason (Vicenza), alle ore 7.20 in un cantiere della superstrada Pedemontana Veneta. La vittima è Gianfranco Caracciolo, operaio trevigiano di 37 anni, dipendente di una ditta che opera nel cantiere della superstrada. Secondo la prima ricostruzione, l'uomo sarebbe stato colpito da una scarica elettrica mentre lavorava con un trapano, rimando così folgorato. Sul posto sono intervenuti le forze dell'ordine e lo Spisal di Bassano del Grappa (Vicenza), l'area del cantiere è stata posta sotto sequestro.

In gravissime condizioni è invece A.A., operatore ecologico di Cavallino Treporti (Venezia) rimasto schiacciato da un container. L'incidente è avvenuto alle otto del mattino nella sede della Verde Ambiente (in via Sette Casoni 14). L’uomo è stato portato d'urgenza all'ospedale Ca' Foncello di Treviso: ha subito lo schiacciamento del torace e ha i polmoni danneggiati. Dal primo accertamento dei fatti, l’uomo dovrebbe essere rimasto incastrato tra la gru che stava manovrando e uno dei container contenenti materiali inerti.