La Filcams Cgil “è d'accordo con la ministra Santanché, gli imprenditori stanno dimostrando di saper fare bene i conti, purtroppo a scapito di lavoratrici e lavoratori”. È quanto si legge in una nota.

Lasciano i propri dipendenti con contratti scaduti dai due ai cinque anni, con retribuzioni ferme a un quadro economico e sociale spazzato via dalla pandemia, dalle crisi internazionali e dall'inflazione, privati del potere d'acquisto. Sono questi i primi conti da fare.

“Parliamo poi di un settore dominato dalle irregolarità – prosegue il sindacato -, dallo sfruttamento e dalla estrema precarietà. Un panorama desolante, che sembra sfuggire agli occhi della ministra, preoccupata solo dei luccichii delle feste”.

"Domani saremo in tanti, saremo in piazza in difesa della contrattazione collettiva, dei contratti nazionali, perché siano riconosciute retribuzioni giuste e offerte condizioni di lavoro sostenibili. Ci saremo contro l'arroganza di chi vuole continuare ad arricchirsi rendendo i lavoratori sempre più poveri", commenta Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil.

"Alla ministra, che nei giorni scorsi ha dichiarato che tra le priorità del settore ci sono le risorse umane, ribadiamo ancora una volta che occorre un impegno concreto per la buona occupazione nel turismo e nella ristorazione: le imprese non si reggono da sole, senza lavoratori non hanno futuro".