“La direzione di Italian Green Factory, società controllata da Teatek e impegnata nella reindustrializzazione della ex Whirlpool di Napoli, ci ha informato che sono stati appaltati i lavori di abbattimento del vecchio stabile, che partirà ad aprile, e sono in procinto di essere appaltati quelli di ricostruzione”. A dirlo sono Fiom Cgil,Fim Cisl e Uilm Uil nazionali.

“Restano invece da risolvere – prosegue la nota – alcune questioni nei rapporti fra impresa e istituzioni; gli ordinativi continuano ad affluire sia di inseguitori solari sia di cabine di trasformazione, ma finché non sarà avviata la produzione devono essere evasi con acquisti all’estero. Infine ci è stato ripetuto che ci potrebbe essere l’opportunità di un richiamo anticipato al lavoro dei dipendenti, ma in modo ancora del tutto generico”.

Fiom, Fim e Uilm esprimono “preoccupazione per il ritardo maturato fino ad ora, poiché evidentemente i 294 dipendenti resteranno in cassa integrazione fino a quando le attività produttive non saranno effettivamente partite. Lo stesso Accordo di programma sarebbe dovuto essere firmato entro il 31 gennaio”.

I sindacati rilevano che a “rendere più gravi i ritardi è però la posizione della Regione Campania, che oggi ha negato la possibilità di riconoscere un’integrazione ai lavoratori durante la formazione, a dispetto di quanto ci era stato prospettato in precedenti riunioni”.

Le tre sigle chiedono quindi “di avere con Italian Green Factory un confronto per approfondire il piano industriale con le modifiche che sono state presentate a Invitalia e ancora non portate a nostra conoscenza, nonché di conoscere quale sia in concreto la più volte ventilata ipotesi di rientro anticipato al lavoro in altro sito da individuare”.

Alla Regione Campania, in conclusione, i sindacati chiedono “di non sottrarsi al doveroso contributo alla vertenza e ai lavoratori, ragion per cui rivendichiamo al più presto la necessità di un incontro di chiarimento”.