Stabilimento chiuso e tutti licenziati. Finisce così la quasi trentennale storia della ex Pasta Julia di Spello (Perugia), oggi In Food, e dei suoi 26 dipendenti. Il 23 dicembre l’azienda agroalimentare ha infatti comunicato ai sindacati la dismissione dell’attività e la conseguente messa in mobilità dei lavoratori a partire da gennaio.

Dopo anni di difficoltà organizzative e finanziarie, segnati da diversi passaggi di società, nel 2021 il marchio di questa famosa pasta fresca viene acquisito dalla In Food, che però già nell’aprile scorso interrompe l’attività, ponendo gli addetti in cassa integrazione a zero ore. Durante questi mesi Flai Cgil e Fai Cisl hanno più volte sollecitato l’impresa a definire un piano di riorganizzazione e a rilanciare la produzione, ricevendo promesse e rassicurazioni che si sono purtroppo rivelate vane.

Immediata la mobilitazione dei sindacati e delle istituzioni locali, in vista dell’apertura della procedura di fallimento. Flai e Fai hanno subito incontrato il sindaco di Spello Moreno Landrini, e sono in attesa di un vertice con all'assessore allo Sviluppo economico della Regione Michele Fioroni. I lavoratori, tra l’altro, denunciano anche la mancata corresponsione di due mensilità di stipendio, della 14esima e del Tfr.

Il commento dei sindacati

“Il lavoro c'era, le commesse non mancavano ed erano importanti, i volumi produttivi erano buoni”, spiega il segretario generale Flai Cgil Umbria Luca Turcheria: “Parliamo di un'azienda che ha lavoratori e lavoratrici professionalizzati. O dovremo capire se, anche con il coinvolgimento delle istituzioni, sia possibile evitare la chiusura”.

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I problemi, rilevano i sindacati, non sono mai stati produttivi (in molti periodi gli ordini erano addirittura superiori alla capacità dello stabilimento), ma di carattere gestionale. “Bisogna ora capire, anche attraverso la questione fallimentare, cosa verrà deciso”, conclude Turcheria: “Noi chiediamo che si creino le condizioni affinché questa storia, che purtroppo oggi sa di tristezza, possa conoscere una nuova realtà di sviluppo e tornare a produrre”.

Il segretario regionale Fai Cisl Loreto Fioretti esprime “massima solidarietà a tutti i lavoratori che hanno portato avanti l’azienda per anni con tutte queste gestioni”, sollecitando gli “imprenditori seri a farsi avanti perché questa filiera ha le potenzialità per ripartire. Ci auguriamo che si riparta da zero, questo marchio può rinascere e ha tutte le possibilità di farlo”.