Si è tenuto stamani (venerdì 19 novembre) a Genova il corteo dei lavoratori dell’impianto di Acciaierie d’Italia di Cornigliano. “Dallo sciopero del 10 novembre stiamo aspettando che il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti ci convochi e rispetti i patti”, spiega il coordinatore della Rsu Armando Palombo (Fiom Cgil): “Aspettiamo, ma non ne possiamo più. Iniziamo a dirlo da Genova, ma sono in programma assemblee anche in altre fabbriche”.

"Chiediamo una data per un incontro al governo, che ha preso impegni che non sta rispettando", sottolinea il segretario generale della Fiom Cgil di Genova Stefano Bonazzi: "Il governo fa parte dell'azionariato di questo gruppo, da questo punto di vista ha un doppio ruolo: quello di garante e quello di padrone di questa azienda. Oggi i lavoratori sono scesi in piazza per chiedere chiarezza".

Armando Palombo evidenzia che “in tutta Europa i governi si mettono d'accordo con Mittal per piani miliardari sulla transizione energetica. Qui il governo è pure azionista, ma sta in silenzio”. Per l’esponente sindacale “l'obiettivo non è fermare la produzione. In questo stabilimento non c'è un euro di investimento serio, gli impianti sono ai minimi. A Genova siamo sotto organico di 30, la gente in cassa deve rientrare”.