“È una vertenza che si trascina da due anni, quella dei lavoratori della ex Clinica Luccioni di Potenza, giunti ormai allo stremo, trovandosi senza lavoro e senza alcun sostegno al reddito, dopo aver esaurito ogni forma di ammortizzatore sociale”. È quanto affermano i segretari generali Cgil, Cisl e Uil Basilicata, rispettivamente Angelo Summa, Enrico Gambardella e Carmine Vaccaro.

“Una vertenza paradossale, che, in assenza di una crisi aziendale, si trascina solo ed esclusivamente per la mancanza di scelte chiare, da parte del governo regionale, sulla sorte dei 60 posti letto da assegnare alla ex Clinica Luccioni. Una vertenza per la quale esiste già la soluzione, visto che per i 60 posti letto, prima gestiti dalla Clinica, una compagine imprenditoriale ha richiesto il cosiddetto parere di compatibilità ai sensi della legge regionale (LR 28/2000) che disciplina il sistema autorizzatorio delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. La Giunta ha il dovere di dire con chiarezza i motivi per cui non procede al completamento dell’iter di assegnazione dei posti letto, se la procedura seguita dal precedente governo regionale è legittima o meno sul piano formale, oppure se le ragioni sono altre", dicono i dirigenti sindacali.

"Non comprendiamo perché si continui a mettere in dubbio una procedura già istruita e avallata da diversi pareri dell’avvocatura regionale, e per la quale manca la sola delibera di approvazione della Giunta, aprendo invece a pseudo imprenditori che - per quanto ci risulta - millantano istanze mai formalmente pervenute agli uffici regionali. Le istituzioni devono operare in piena trasparenza e nel rispetto delle norme che regolano tale materia e nell’esclusivo  interesse generale. Chiediamo al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, di convocare con urgenza un incontro con le organizzazioni sindacali, dando un segnale di chiarezza ai lavoratori coinvolti”, concludono i tre sindacalisti.