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Sciopero di tre ore e presidio delle portinerie oggi (giovedì 19 giugno) alla Peg Perego di Arcore (Monza e Brianza). A motivare la protesta, l’annuncio della storica azienda (fu fondata nel 1949) produttrice di passeggini, giocattoli e articoli per la prima infanzia, di voler procedere con 90 licenziamenti. Lo stop è in programma dalle 8.30 alle 11.30.
Nell’incontro del 3 giugno scorso la società ha comunicato una chiusura del 2024 negativa e un andamento dei primi cinque mesi del 2025 in calo del 15 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso a causa dei dazi imposti sul mercato americano e dell’aumento della concorrenza cinese in Europa.
“Da qui – spiegano Fiom Cgil e Fim Cisl – la decisione di una riduzione dei costi che comporterà il taglio di ulteriori 90 posti di lavoro su complessivi 236 addetti. Alla fine dell’ammortizzatore sociale oggi in corso, che terminerà il 30 settembre, l’azienda avrà esaurito la possibilità di ulteriore cassa integrazione”.
Sindacati: “Cercare soluzioni alternative a esuberi”
“Ancora una volta saranno le lavoratrici e i lavoratori a pagare le scelte sbagliate dell’azienda” scrivono i segretari Fiom Cgil (Adriana Geppert) e Fim Cisl (Gloriana Fontana) di Monza e Brianza: “La richiesta in questi anni di diversificazione del prodotto a salvaguardia del futuro industriale di Peg Perego è rimasta inascoltata. Oggi ci troviamo con un mercato fermo a causa della bassa natalità e della forte concorrenza, e senza ammortizzatori sociali”.
Fiom, Fim e Rsu “non accettano i licenziamenti annunciati e chiedono all’azienda l’apertura di un tavolo di confronto finalizzato alla ricerca di soluzioni alternative agli esuberi”. Infine, sollecitano le istituzioni e le forze politiche “ad attivarsi per la salvaguardia di una presenza industriale made in Italy importante sul territorio e per la salvaguardia dei posti di lavoro”.