Raggiunto l’accordo tra Electrolux e sindacati sui 153 esuberi dichiarati nel settore impiegatizio ai primi di febbraio. L’individuazione dei lavoratori avverrà sulla base del criterio della volontarietà, o per meglio dire della “non opposizione” al licenziamento. “In tal modo – precisano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil – si scongiura il rischio di licenziamenti unilaterali, che si sarebbero verificati in caso di mancata intesa”.

I contenuti dell’accordo

Sono previsti incentivi pari a 3 mila euro per chi ha già i requisiti per la pensione, 12 mila per chi li raggiunge entro 12 mesi, 25 mila per chi li raggiunge entro 24 mesi. Infine, sono previsti 72 mila euro per chi non può agganciare la pensione nell’arco di fruizione della Naspi, a condizione che possa vantare un’anzianità aziendale superiore a otto anni. Per chi ne farà richiesta è stabilito anche un percorso di outplacement che aiuti a trovare nuove opportunità lavorative.

“Nell’accordo – aggiungono le tre sigle – Electrolux riconferma il piano di investimenti per l’Italia esposto al ministero, garantisce un metodo di monitoraggio bimestrale con i delegati dei lavoratori e s’impegna a ricorrere alla riqualificazione professionale e al part time laddove possibili per ridurre gli esuberi. Vengono anche confermati tutti i programmi d'investimento frutto di accordi sindacali, illustrati nell'incontro del 12 marzo scorso presso il ministero delle Imprese”.

Fiom, Fim e Uilm, in conclusione, precisano che “è da confermare la data d’incontro nel mese di maggio per valutare il proseguo del contratto di solidarietà oggi presente negli stabilimenti di Porcia (Pordenone) e Forlì, viste le previsioni di non crescita dei volumi di vendita dell’intero comparto dell’elettrodomestico, nonché per discutere un possibile accordo di uscite volontarie fra il personale di produzione”.