Fabio Sicuro, operaio edile 39enne di Martano da anni iscritto alla Fillea Cgil, è morto ieri (martedì 21 settembre) mentre insieme ad altri compagni di lavoro era impegnato nella manutenzione di un casolare, travolto dal crollo di un solaio. Un lutto che ha colpito il sindacato. La Camera del lavoro di Lecce si è stretta attorno alla famiglia del giovane esprimendo rabbia e disappunto per l’ennesima vittima sul lavoro. “Le tragedie sul luogo di lavoro sono delle ferite aperte del tessuto sociale ed economico del territorio. Stavolta purtroppo siamo stati colpiti nel vivo, perché Fabio era un lavoratore iscritto alla Fillea e vicino al nostro sindacato. Esprimiamo dolore e vicinanza alla famiglia, a cui va il cordoglio più profondo da parte di tutta la Camera del lavoro territoriale e della categoria”, hanno dichiarato le segretarie generali provinciali di Cgil e Fillea, Valentina Fragassi e Simona Cancelli.

Una tragedia quella di Palmariggi che va a peggiorare il già drammatico bilancio della Puglia e della provincia di Lecce  dall’inizio dell’anno. Un recente studio dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre ha contato 13 morti sul lavoro nei primi 7 mesi dell’anno nel Salento, 49 in Puglia, ben 677 in Italia (quasi 100 al mese). E purtroppo il bollettino si è aggravato ad agosto e settembre. “Servono investimenti in informazione, formazione, sicurezza, controlli e cultura. Tutti i soggetti in campo devono fare qualcosa, sia a livello finanziario sia a livello normativo. Nel nostro piccolo faremo la nostra parte: è l’ora di lanciare sul territorio una grande campagna informativa unitaria, insieme con Cisl e Uil, perché non è accettabile uscire da casa per lavorare e non tornare più”, spiega ancora Valentina Fragassi.

Simona Cancelli, invece, entra nel dettaglio del settore edile, che purtroppo detiene il triste primato di comparto più colpito: 64 vittime tra gennaio e luglio. “Non spetta a noi esprimerci sulle cause dell’incidente, sulle quali la magistratura farà luce. Spiace constatare come non appena si percepiscono segnali di ripresa, l’edilizia fa registrare anche un aumento proporzionale degli incidenti nei cantieri. Chiediamo da anni, come Fillea, maggiore attenzione al tema della sicurezza, proponendo la patente a punti sul rispetto delle norme contrattuali e contro gli incidenti, ma abbiamo proposto anche l’introduzione del reato di omicidio sul posto di lavoro. Sono misure di impatto, anche per garantire il rispetto delle misure. Spesso i ritmi vertiginosi a cui sono sottoposti gli operai per ultimare i lavori, ma anche le economie sul costo del lavoro, che si traducono in inopinati risparmi sulla sicurezza, sono alla base dell’incidentalità nei cantieri".