Nell’incontro tenutosi giovedì 5 giugno a Roma, presso la sede del ministero delle Imprese, la direzione Electrolux ha illustrato la difficile situazione che sta attraversando e ha accennato al futuro piano per l’Italia.

A detta di Electrolux, la grave situazione internazionale ha influito negativamente a partire dal 2022 sulle dinamiche di mercato. In particolare in Europa il mercato degli elettrodomestici è sceso al livello di oltre dieci anni fa e il 2025 offre segnali di risalita deboli, a essere calato è anche il prezzo medio delle apparecchiature vendute. Al contempo è diventata sempre più agguerrita la concorrenza cinese.

Tuttavia in Italia negli ultimi sei anni il livello di investimenti è rimasto sempre alto, in media circa 90 milioni di euro annui. In generale si è investito molto in processo e automazione. Nel 2025 i volumi sono previsti in crescita a 644 mila dai 566 mila dello scorso anno, grazie al guadagno di quote di mercato; gli investimenti si attesteranno a 72 milioni di euro.

“Quanto al prossimo futuro – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil nazionali – Electrolux ha asserito che, dopo un confronto col Mimit, è stato elaborato un piano per l’Italia che prevede il mantenimento di tutti gli stabilimenti e nuovi investimenti. Tuttavia non si è andati oltre l’anno in corso, né si è entrati davvero nel merito. A detta della direzione aziendale, i fattori chiave da affrontare sono la necessità di efficientamento continuo delle produzioni, il supporto alla attività di R&D, il contenimento del costo della energia, la ragionevolezza dei regolamenti europei”.

Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto “di esplicitare il piano industriale per cercare di addivenire a un vero e proprio rilancio, soprattutto se ci sarà possibilità di supporto pubblico”. Chiedono, infine, “la continuità del tavolo di settore che assuma le determinazioni necessarie a risolvere i punti deboli del sistema paese”.