Rinnovato l’accordo del settore della concia che interessa 23 mila lavoratori in 1.200 aziende. L’ipotesi di intesa è stata siglata oggi (7 marzo) da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, insieme all’Unione nazionale industria conciaria (Unic) aderente a Confindustria. Il contratto avrà vigenza dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2026. L’aumento complessivo sarà di 196 euro

“Oltre a dare risposte salariali certe, il contratto interviene sulla responsabilità sociale delle imprese nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e mette al centro il tema delle relazioni industriali”, così Sonia Tosoni, segretario nazionale Filctem Cgil.

Parte economica

L’intesa prevede un montante complessivo di 4.165 euro e un aumento sui minimi (Tem) di 191 euro (liv.D2), divisi in 3 tranche, e precisamente:

● 1° marzo 2024 pari a 96 euro;

● 1° gennaio 2025 pari a 55 euro;

● 1° gennaio 2026 pari a 40 euro.

L’aumento sui minimi è del 10,32% rispetto al valore Ipca e sul Tec del 10,59%. Per quanto riguarda il welfare contrattuale, sul fondo sanitario integrativo Sanimoda la quota a carico delle imprese è stata portata a 15 euro per ogni lavoratore a partire dal 1° aprile 2026 e in aggiunta viene prevista l’assicurazione

per la non autosufficienza (Ltc) con la contribuzione a carico delle aziende per 2 euro a partire da gennaio 2026.

Parte normativa

In termini di relazioni industriali, l’Osservatorio nazionale viene formalizzato attraverso un atto costitutivo. Viene trasformato il protocollo della legalità in articolato contrattuale. Per la parte dei diritti, oltre a riconoscere importanti agibilità per i rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza e il recepimento delle norme su accomodamenti ragionevoli, vengono definite le linee guida sulla partecipazione, sulle ferie solidali e

sullo smart working.

Vengono introdotte le causali sui contratti a termine, così come le clausole elastiche sui part time. Al centro della discussione anche il tema delle malattie invalidanti, attraverso il miglioramento sia della conservazione del posto di lavoro che l’integrazione economica riconosciuta dall’azienda.

Per ultimo, ma non meno importante, viene incrementato di un mese il congedo per le vittime di violenza di genere. La parola ora ai lavoratori che, nelle assemblee nei luoghi di lavoro, voteranno l’intesa.