Nei prossimi giorni sarà convocato un consiglio regionale straordinario monotematico sulla vertenza Whirlpool. Questo il primo risultato dell'incontro avvenuto oggi (17 ottobre) tra sindacato e giunta regionale della Campania al termine della manifestazione promossa dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici che ha portato in piazza i lavoratori dello stabilimento di via Argine. “Con la nostra lotta convinceremo la multinazionale a cambiare idea. Il 1° novembre è vicino, ma le istituzioni devono lavorare per far sì che questa scellerata decisione dell'azienda venga cambiata”, ha detto Raffaele Romano, uno degli operai che oggi ha partecipato alla manifestazione, interpellato dall’agenzia Dire: “Napoli, dalla stessa azienda, è stata ritenuta un’eccellenza per qualità dei prodotti ed efficienza. Facciano un reshoring di produzione in Europa e facciano applicare quel progetto che è stato sottoscritto il 25 ottobre”.

Sulla vicenda è intervenuta oggi su Affaritaliani.it anche la segretaria generale della Fiom Francesca Re David: "Non ci sorprende che la chiusura dello stabilimento Whirlpool a Napoli fosse già contemplata nel bilancio 2018 dell'azienda. Non abbiamo mai considerato credibile che una multinazionale come Whirlpool possa aver così radicalmente cambiato il piano industriale nel giro di pochi mesi. D'altra parte l'azienda era consapevole che con la chiusura di uno stabilimento non avrebbe di certo avuto i sostegni che ha ottenuto con l'accordo". "Whirlpool continua a mentire perché il mercato è aumentato in Europa del 2%. La chiusura dello stabilimento di Napoli è intenzionale", conclude la sindacalista.

Insomma, la mobilitazione dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli non si ferma. “Abbiamo illustrato lo stato della vertenza all’assessore alle Attività produttive Antonio Marchiello – riepiloga in una nota il segretario generale della Fiom di Napoli, Rosario Rappa – e i motivi per i quali riteniamo inaccettabile la chiusura del sito partenopeo. Ci sono tutte le condizioni per continuare a produrre lavatrici a Napoli. Il governo deve dirci ora che azione intende intraprendere nei confronti della multinazionale. Abbiamo accolto positivamente che alla disponibilità di 20 milioni di euro di incentivi dichiarati ieri dal presidente De Luca, l'assessore oggi abbia comunicato che la Regione è pronta a mettere a disposizione dei finanziamenti previsti per le realtà che si trovano, come in questo caso, all'interno delle Zone economiche speciali".

"Inoltre – continua Rappa – l'assessore ha accolto la mia richiesta di un consiglio regionale monotematico sulla vertenza Whirlpool. Oltre a produrre questi risultati, la mobilitazione di oggi ha evidenziato come i lavoratori non si sono fatti intimorire dal ricatto messo in campo dall'amministratore delegato La Morgia, con la minaccia di cessare le attività a partire dal primo di novembre. Il nostro messaggio è chiaro: andremo avanti fino alla fine mettendo in campo tutte le iniziative possibili, che non si fermeranno soltanto a Napoli, per difendere lo stabilimento di via Argine. Stabilimento che è proprietà della Whirlpool ma che appartiene anche ai lavoratori e a chi lo ha finanziato, e dal quale non permetteremo che esca neanche uno spillo”.

Secondo Andrea Amendola, della segreteria Cgil campana, “è stato un incontro positivo, però bisogna vedere quali saranno gli effetti, anche perché la partita è in mano al governo. La Regione si è detta disponibile a mettere a disposizione dei finanziamenti in presenza di un piano industriale serio, dal momento che Whirlpool rientra all’interno delle Zone economiche speciali e sta dialogando per vedere di fare le cose insieme ai sindacati, lavoratori ed esecutivo”. Il 21 ottobre, lunedì prossimo, le sigle sindacali si incontreranno per definire una mobilitazione generale da tenersi prima del 31 ottobre prossimo, considerato l'ultimo giorno di attività della Whirlpool di Napoli.

(aggiornato alle 16.17)