Muletti in movimento, spostamento di carichi, trasferimento di merci da una fase a all’altra del processo produttivo: troppo spesso gli infortuni sul lavoro avvengono nell’ambito della logistica e della movimentazione dei prodotti. Per questo, ai rischi che si corrono in questi frangenti è dedicata la quarta giornata territoriale della sicurezza sul lavoro di Bergamo, in programma per venerdì 27 settembre.

All’auditorium della casa del giovane, di via Gavazzeni 13 (ore 9.30-13.30), si incontreranno esperti, sindacalisti e rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza (Rls) per confrontarsi, fare il punto della situazione e tornare a immaginare quali soluzioni adottare per evitare nuovi infortuni.

Dall’inizio dell’anno a oggi, sono stati 19 gli infortuni mortali avvenuti in provincia (o avvenuti a residenti in bergamasca al lavoro oltre i confini provinciali). Di questi, 11 sono accaduti nei luoghi di lavoro (4 in provincia e 7 fuori) e 8 sono stati stradali (vittime coloro che lavorano sulle strade) o in itinere (cioè raggiungendo il posto di lavoro). Negli stessi mesi del 2018 (gennaio-settembre), erano stati 15 i morti sul lavoro. Sempre nel 2018 sono stati denunciati complessivamente 14.125 infortuni.

“Si muore spesso per banalità evitabilissime: è questo l’aspetto che più sconvolge e addolora – hanno detto Angelo Chiari, della segreteria Cgil, Danilo Mazzola, della segreteria Cisl, e Saverio Capuzziello, della Uil di Bergamo –. Chiediamo un impegno e un’azione straordinaria di contrasto con misure di controllo e prevenzione adeguate per intensità e diffusione, e un intervento anche presso il governo per sollecitare una strategia nazionale sulla sicurezza e la prevenzione, anzitutto superando il blocco delle assunzioni di cui stanno soffrendo, anche a Bergamo, gli organi ispettivi. Grave è la carenza delle dotazioni organiche nei servizi degli Psal, gli organismi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, e all’Ispettorato del lavoro”.