Si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale delle Casse previdenziali. A renderlo noto sono i coordinatori nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Ugl Terziario, Dirpubblica e Cida Sindepp, Cisal Fialp, Confsal e Usb, dopo aver constatato, nell'incontro che si è concluso nella tarda serata di mercoledì 29 maggio, che "la delegazione trattante degli amministratori delle Casse previdenziali esprime posizioni diametralmente opposte a quelle presentate dalle organizzazioni sindacali. Posizioni ferme su principi che, a oggi, non lasciano spazio alla prosecuzione delle trattative. Abbiamo perciò chiesto una sospensione delle trattative affinché la controparte si chiarisca e trovi una posizione trasparente e chiara".

I sindacati rilevano che siamo di fronte a "un rinnovo di un contratto che, dopo circa dieci anni, necessita di una profonda revisione e una sua chiara riaffermazione nei principi fondanti. Evidentemente la diversità tra i vari enti, nei desideri di questi amministratori, si riafferma in un trattamento del personale differenziato a seconda della realtà di riferimento. Un condizione che, se affermata, creerebbe disparità che nessuna organizzazione sindacale potrebbe accettare. Le dinamiche con cui regolamentare i rapporti di lavoro in un contratto nazionale devono rispondere a principi di omogeneità tra le lavoratrici e i lavoratori degli enti previdenziali e privatizzati".