Forte preoccupazione dei sindacati in merito al piano riorganizzativo dell’Azienda siciliana trasporti (Ast) controllata dalla Regione, illustrato a metà luglio nel corso di una seduta della IV Commissione legislativa dell'Assemblea regionale siciliana.

Il nuovo assetto prevede 65 esuberi tra i lavoratori in somministrazione e 30 trasferimenti nell'organico diretto. La distribuzione territoriale coinvolge diverse province: 32 esuberi a Catania, 25 a Siracusa, 22 a Messina, dieci a Palermo e uno aTrapani. È inoltre prevista la richiesta di nuovo personale per l’unità di Modica (Ragusa), dove sarebbero attivati sei nuovi posti come operatori di esercizio.

Durante l’audizione, il presidente dell’Azienda ha comunicato l'intenzione di pubblicare, entro il mese di settembre, un bando di concorso per l’assunzione di nuovi autisti, meccanici e amministrativi. Secondo quanto chiesto dai sindacati, vi potranno partecipare anche i lavoratori in somministrazione, cui potrebbe essere riconosciuto un punteggio aggiuntivo sulla base dell’esperienza maturata nel servizio extraurbano.

“Ci sono stati parecchi tavoli tecnici e il negoziato non era concluso. Ora, a sorpresa. l’annuncio sugli esuberi”, commentano il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino, il segretario generale Filt Sicilia Alessandro Grasso e il coordinamento Nidil Sicilia: “Ci chiediamo a questo punto se si sia solo perso del tempo e se dietro le parole dette ci fosse il niente”.

Gli esponenti sindacali così concludono: “All’azienda chiediamo di incardinare un confronto serio, in cui alle parole seguano fatti coerenti e di non procedere ad alcuna riorganizzazione prima del negoziato. Da quella annunciata non deriverebbero benefici per la mobilità, ma solo problemi occupazionali e disagi per i lavoratori che l’azienda pensa di non impiegare più o di trasferire anche a centinaia di chilometri da casa”.