Negli ultimi mesi c'era stato un accordo fra lavoratori e società, intenzionata a lanciare un nuovo prodotto sul mercato, dopo aver esaurito le ultime commesse. E non più tardi del gennaio scorso, i dipendenti avevano accettato un contratto di solidarietà con la scadenza di fine dicembre 2023., nella speranza di veder ripartire la loro azienda con un progetto inedito. Ma mercoledì 3 maggio è arrivata la doccia gelata. E la situazione degli 85 dipendenti della Arihant di Volpiano (Torino) è diventata di colpo drammatica.

L'azienda del gruppo tedesco Karcher, leader mondiale delle macchine idropulitrici, ha annunciato la messa in liquidazione, dopo essere stata sfrattata dal capannone industriale per morosità, e i lavoratori hanno iniziato un presidio permanente davanti ai cancelli. Tutti i sacrifici fatti dal personale negli ultimi anni sono così risultati improvvisamente vani.

Con la chiusura dell'azienda, infatti, i lavoratori perderanno anche tutti i benefici ottenuti con il contratto di solidarietà, finendo in mezzo a una strada assieme alle loro famiglie. Tra questi, anche persone ormai prossime alla pensione. Le organizzazioni sindacali si sono immediatamente mobilitate e giovedì 11 maggio ci sarà il primo incontro fra loro e le istituzioni locali e regionali per cercare di trovare una soluzione.

"Il quadro è particolarmente delicato", afferma Marco Femia (Fiom Cgil Torino): "Siamo dinnanzi all’ennesima operazione industriale che, stando a quanto comunicato, si manifesta come un totale fallimento, mettendo sul lastrico 85 famiglie, all’interno di una comunità già pesantemente segnata da importanti processi di deindustrializzazione. I lavoratori hanno cominciato un presidio davanti ai cancelli, manifestando tutta la loro determinazione nel salvaguardare l’occupazione. Nelle prossime ore metteremo in pratica tutte le azioni necessarie, coinvolgendo le istituzioni, con l’unico scopo di tutelare le lavoratrici e lavoratori". 

"Si arriva a questa situazione dopo anni di crisi, con l'azienda balzata agli onori della cronaca per via delle difficoltà finanziarie e dei continui cambi di proprietà, da Cem a Cov, poi Manifattura Volpiano fino ad Arihant", sostiene Francesco Messano (Uilm Uil provinciale): "Nel febbraio 2022 proprio la Arihant aveva acquisito la MV Volpiano, con l'intento di sostituire le commesse della multinazionale tedesca, che andavano a terminare, con la produzione di motorini elettrici per biciclette e mini scooter. E negli ultimi tempi s'intravvedeva nel management aziendale un cauto ottimismo per il futuro. Il ricorso alla cig per un anno era visto come l'arco di tempo necessario per riorganizzare la produzione".

Un certo ottimismo, spazzato via proprio nei giorni scorsi. "Siamo stati chiamati in fretta e furia dalla proprietà che, parlando di situazioni debitorie e di potenziali investitori che hanno fatto un passo indietro all’ultimo momento, ha deciso di mettere l’azienda in liquidazione", prosegue il dirigente Fiom. E i tempi per la nomina di un curatore fallimentare destinato a dipanare la situazione non si preannunciano troppo stretti.

Una vicenda su cui si sta muovendo anche il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli: "Ho sentito le rappresentanze sindacali per avere un quadro preciso della situazione. Abbiamo già fissato un incontro per andare al cuore della vicenda, e insieme, anche con il coinvolgimento degli enti superiori, mettere in atto tutte le soluzioni che sarà possibile attuare, volte a tutelare i dipendenti che in questa vicenda risultano essere i più colpiti".

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Riceviamo e pubblichiamo: "Il Gruppo Kärcher nulla ha a che vedere con la messa in liquidazione dell'azienda manifatturiera Arihant di Volpiano, non avendo più dal 1 Gennaio 2019 la proprietà del sito produttivo né alcuna responsabilità sulla gestione del suo business".