Domani, 1° febbraio, sarà sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo Abb del nostro Paese per protestare contro la riorganizzazione aziendale che prevede 123 esuberi nello stabilimento di Vittuone, in provincia di Milano. Le 4 ore di stop sono una prima risposta alla decisione presa in ambito europeo che riguarda la produzione di motori e generatori. Nello specifico, Abb ha deciso di ridurre la capacità produttiva facendo ricadere le principali conseguenze sull’Italia.

Per Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom del gruppo, “lo stabilimento di Vittuone, già pesantemente coinvolto nell’ultima riorganizzazione, dopo questo ultimo annuncio rischia di essere messo in discussione. La scelta di dismettere alcune produzioni e di trasferirne altre in Finlandia non è per nulla condivisibile e insieme ai lavoratori cercheremo di ostacolarla”.

“Naturalmente – continua l'esponente della Fiom – insieme alle istituzioni locali chiederemo anche al governo un intervento non di facciata, ma per far sì che in Italia Abb abbandoni questo trend di disimpegno, confermata peraltro dalla preoccupante decisione di vendere ad Hitachi la divisione Power Greed. Dopo lo sciopero – conclude Rota – chiederemo alla Regione e al governo un coinvolgimento per affrontare questo delicato scenario e le possibili conseguenze industriali e occupazionali”.