I voucher lavoro? “Il turismo è un settore fondamentale per l’economia del Paese e del territorio; non necessita della reintroduzione dei voucher, ma di un vero piano strategico per lo sviluppo e di politiche industriali di sistema, capaci di pianificare e integrare le attività dei vari comparti”, attacca Barbara Lucchi, segretaria generale Filcams Cgil Marche.

Oggi il Governo, con le misure contenute nella legge di Bilancio, “sembra voler seguire la linea già anticipata dall'ex ministro Garavaglia, il quale individuava, come misure necessarie alla ripresa del settore, l’abolizione del reddito di cittadinanza, la reintroduzione dei voucher e la riapertura dei flussi migratori (individuando nei migranti non tanto una importante risorsa ma piuttosto una maggiore possibilità di sfruttare manodopera a basso costo e facilmente ricattabile)", aggiunge la dirigente sindacale.

Secondo la Filcams regionale, “Invece di lavorare a un modello turistico capace di superare la stagionalità, anche attraverso un’attività promozionale continua e invece di valorizzare la complessità del settore, si riesumano strumenti che erano stati cancellati, perchè utilizzati in maniera del tutto distorta, per nulla in grado di contrastare il lavoro nero, anzi, costruiti in modo tale da favorirlo. Le denunce sulla sproporzione dell’utilizzo dei voucher e dell’abuso di uno strumento che per sua natura doveva essere meramente occasionale, sono supportate da evidenze numeriche tracciate dagli stessi dati pubblicati negli anni dall’Inps: non fantasie sindacali ma un cancro del settore che scaricava i suoi effetti negativi sui lavoratori a vantaggio dei soli datori”.  

Dopo anni di battaglie e dopo la raccolta di oltre un milione di firme per il referendum, cui è seguita l’abrogazione nel 2017, rileva il sindacato, “non è accettabile dover assistere alla reintroduzione dei voucher come strumento per incrociare domanda e offerta. Siamo convinti che, ora come allora, l’unico obiettivo vergognoso sia l’abbattimento del costo del lavoro per le aziende: un regalo, agli albergatori e ai ristoratori, che grida vendetta considerando i numeri che il boom della passata stagione estiva ha fatto registrare; numeri a cui ancora una volta non corrisponde crescita occupazionale, stabile e di qualità”.

A giudizio di Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, “in questo Paese abbiamo bisogno di tutto meno che di altro lavoro precario. Nel 2016, ultimo anno dei voucher, nelle Marche ne sono stati venduti oltre sei milioni e sono stati 76mila i lavoratori che li hanno percepiti. La domanda è: chi vuole davvero ancora tutto questo?".