Sono oltre 300 gli esuberi dichiarati dalla Electrolux: 222 dipendenti diretti, cui si aggiungono i mancati rinnovi dei contratti in scadenza (alcuni già a fine anno). Queste le cifre comunicate dalla multinazionale ai sindacati nell’incontro che si è tenuto lunedì 28 novembre a Roma. Il prossimo appuntamento è in calendario a gennaio.

L’azienda ha dettagliato i numeri delle eccedenze derivanti dal piano di contenimento dei costi e dal calo dei volumi tra la fine del 2022 e il previsionale del 2023: Forlì: 19 impiegati/quadri e 77 operai; Porcia (Pordenone): 40 impiegati/quadri e 36 operai; Solaro (Milano): 10 impiegati/quadri; Susegana (Treviso): 25 impiegati/quadri; Cerreto d’Esi (Ancona): 5 impiegati/quadri e 8 operai; Assago (Milano): 2 impiegati/quadri.

La posizione della Fiom Cgil

“Per la gestione degli esuberi – dichiara la Fiom Cgil – a oggi dichiarati, per quanto ci riguarda non esiste alternativa all'uso degli ammortizzatori conservativi, con eventuale previsione di uscite volontarie anche e soprattutto per favorire l'uscita di chi è prossimo (nel biennio) alla pensione”.

Nell’incontro si è anche approfondito il capitolo sugli investimenti su Solaro. Questi, che saranno subordinati a un accordo sindacale sul numero di pezzi/ora, ammontano a 102,6 milioni di euro, tra nuovo prodotto e processo. Gli approfondimenti di carattere tecnico saranno fatti in apposite sedute nello stabilimento con i delegati e delegate.

“Abbiamo manifestato – prosegue la Fiom – due questioni in particolare: perplessità sulle previsioni ottimistiche rispetto alla crescita di mercato; eccessiva crescita del gettito produttivo che non ha alcuna relazione con quelle concordate nel passato”.

Per i metalmeccanici Cgil l'obiettivo “è garantire l'investimento, senza alcun peggioramento delle condizioni di fatica di lavoratrici e lavoratori di linea. Per fare ciò è necessario un processo di coinvolgimento di delegate, delegati di fabbrica e lavoratori delle linee, che possano seguire l'evoluzione della discussione.