Sono in centinaia, questa mattina, gli operai e i cittadini solidali accorsi davanti allo stabilimento ex Gkn di Campi Bisenzio, provincia di Firenze, contro la decisione dell'azienda di iniziare a smobilitare materiali dallo stabilimento. Ancora prima delle 8 di martin al piazzale antistante la fabbrica era già pieno. 

La direzione aziendale di Qf, proprietaria dello stabilimento di Campi Bisenzio, aveva infatti comunicato l'inizio dei "lavori di sistemazione e smobilizzo". Un annuncio che il Collettivo di fabbrica dei lavoratori ex Gkn aveva subito definito "l'attacco più duro e frontale che questo presidio ha subito dal 9 luglio 2021".

“La Fiom Cgil considera la decisione di QF di procedere, a partire dalla giornata di oggi lunedì 7 novembre, allo svuotamento dei rifiuti del materiale ferroso presenti dentro lo stabilimento, un’inutile provocazione che tende solo ad allontanare ogni possibilità di reindustrializzazione del sito". A scriverlo in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom Cgil nazionale e Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze, Prato e Pistoia. "Il dottor Borgomeo, amministratore del gruppo QF, sta effettuando una grande operazione di distrazione di massa per non ammettere davanti ai lavoratori, al territorio, al Governo e alle Istituzioni, il non rispetto dell’accordo da lui stesso sottoscritto il 19 gennaio scorso presso il ministero dello Sviluppo Economico. QF, per il tramite del dottor Borgomeo, preferisce indirizzare la vertenza sul terreno dell’ordine pubblico anziché ammettere davanti all’intera opinione pubblica che sia il Ministero che Invitalia non hanno considerato sostenibile e, quindi non percorribile, il contratto di sviluppo da lui stesso proposto, mancando le garanzie che l’azienda deve produrre e che sono previste proprio dalla normativa che disciplina accordo e contratto di sviluppo.
 
 
Il problema perciò non è la non agibilità dello stabilimento, bensì l’inesistenza, come certificato dal Ministero, da parte di Borgomeo del piano industriale riguardante lo stabilimento di Campi Bisenzio. Come Fiom Cgil ribadiamo la nostra disponibilità a confrontarci su tempi e modi per lo svuotamento dei materiali a vario titolo, ma a fronte della condivisione di un piano industriale solido e concreto che, a oggi, non è stato presentato alle parti e ai Ministeri competenti, alla Regione Toscana e a Invitalia.
 
Come Fiom Cgil - si legge nella nota - riteniamo quella dell’azienda l’ennesima azione che tende a non affrontare i reali problemi della vertenza, nel tentativo di creare ulteriori tensioni nei confronti sia di tutti i soggetti impegnati a trovare una soluzione per il rilancio industriale del sito, sia dei lavoratori che sono in una condizione di forte preoccupazione poiché, da ormai oltre 12 mesi, non vedono prospettive per il loro futuro lavorativo. In ragione di tutto ciò la Fiom Cgil valuterà ogni azione utile a garantire la reale reindustrializzazione del sito, confrontandosi con i lavoratori, come sempre fatto durante tutta la vertenza, a partire dai propri iscritti e dalla propria Rsu”.