Il 31 dicembre 2021 è prevista la scadenza delle tutele e degli ammortizzatori sociali Covid-19: sono a rischio mezzo milione di lavoratori. I provvedimenti restrittivi allo studio per contenere la diffusione del contagio da Covid-19 hanno già fatto registrare un effetto annuncio, portando alla drastica riduzione dei consumi turistici per le prossime settimane. L’impatto sui conti delle aziende, già stremati da un anno e mezzo di pandemia e di chiusure, può essere devastante e travolgere le attività ancora aperte, e con esse parte rilevante dei lavoratori diretti ed indiretti del settore del Turismo e della Ristorazione. È l'allarme lanciato dalle associazioni del settore, sindacati e imprese: Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Federalberghi, Fipe, Fiavet, Faita e Fto.

"A pochi giorni dalla scadenza della possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali di emergenza e delle tutele volte a salvaguardare l’occupazione –ammoniscono le sigle -, ancora non si conosce se tali misure saranno prorogate e in che termini: una situazione gravissima che coinvolge le famiglie di oltre cinquecentomila lavoratori". Le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali, i lavoratori e le imprese del settore chiedono a Governo e Parlamento "chiarezza sui termini di ricorso all’integrazione salariale" ed evidenziano "la necessità di una proroga al 30 giugno 2022 delle attuali tutele e della possibilità di accesso agli ammortizzatori al fine di poter garantire la continuità occupazionale ai lavoratori impiegati. Si tratta - concludono - di preservare le professionalità del settore per consentire la ripresa delle attività in sicurezza quando la fase di picco della pandemia sarà superata".