Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugla dell'Emilia Romagna hanno proclamato una prima giornata di sciopero di quattro ore per lunedì 22 novembre, dalle 12.30 alle 16.30 per tutto il personale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna, è una società per azioni a totale partecipazione pubblica che gestisce il trasporto su gomma nelle province di Bologna, Ferrara, e in minima parte in quelle di Modena e Ravenna). Questa prima azione di sciopero si è resa necessaria per l’atteggiamento adottato dai vertici aziendali nei confronti del personale e delle organizzazioni sindacali su due punti cardine:: la gestione della fase di introduzione dell’obbligo del ''Green pass'' e dei riflessi che questo ha portato sull’organizzazione del lavoro; la perdita della gara per il controllo della sosta sul bacino di Bologna.

"Partendo da quest’ultimo punto, dobbiamo stigmatizzare l’incapacità del management aziendale nell’effettuare correttamente e con competenza la procedura concorsuale che ha portato alla perdita di questo settore e, successivamente, l’azienda si è rifiutata di avviare un confronto per il passaggio alla società aggiudicatrice dei 133 lavoratori. Era stato richiesto l’avvio congiunto a entrambe le società, ma Tper, dopo un primo incontro con i sindacati, ha liquidato la procedura obbligatoria necessaria alla tutela del personale in fase di passaggio, dichiarando, prematuramente, chiuso il confronto. Un atteggiamento di sprezzante arroganza nei confronti di tutti i soggetti in causa, lavoratori, sindacati e società aggiudicatrice. Vogliamo anche sottolineare che in questo 'disastro', che ha portato alla perdita del ramo sosta, nessuno dei vertici aziendali è risultato responsabile, tutti impuniti nonostante la manifesta incapacità gestionale e professionale come si può anche evincere dalla sentenza del giudice amministrativo del Tar," affermano le organizzazioni sindacali.

"Sulla fase della gestione dell’introduzione dell’obbligo del 'Green pass', Tper ha dovuto adottare dei provvedimenti per garantire un idoneo livello di servizio visto le assenze dovute ai lavoratori del movimento sprovvisti della certificazione verde. Questo ha portato ad un forte incremento del lavoro da parte dei colleghi presenti i quali si sono resi disponibili ad effettuare pesanti turni anche durante le giornate di riposo. Non solo, questo ha impattato sui turni già assegnati e su quelli di prossima assegnazione, con ritardi che vanno ben oltre i termini contrattuali stabiliti. Abbiamo chiesto all’azienda di riconoscere un premio incentivante per tutti il personale presente (autisti, personale delle officine, assistenza in linea, sosta,etc.) ma abbiamo ricevuto un fermo diniego. Anche in sede prefettizia, nonostante l’intervento del Prefetto, l’azienda è stata irremovibile sulle sue scelte sprezzante delle nostre istanze e dei lavoratori", proseguono i sindacati.

"Riteniamo estremamente gravi le scelte adottate da Tper, che si rifiuta di riconoscere il senso di responsabilità del proprio personale che con pieno senso del dovere e abnegazione ha svolto e svolge ben di più del proprio turno di lavoro, mentre il management sembra in stato di totale arrogante confusione. Infine abbiamo denunciato da tempo le pessime condizioni della viabilità in determinate strade di Bologna, che porta alti rischi per il personale di guida, con la richiesta della ripresa del confronto sul tavolo della mobilità con Tper, Srm e Comune di Bologna, ma ad oggi non si hanno avuto riscontri. Contro questa chiusura di Tper, ci siamo trovati costretti a indire lo sciopero in difesa dei lavoratori contro l’assenza di un serio interlocutore e le scelte non condivisibili attuate dal management", concludono i sindacati.