Chi non riceve lo stipendio da mesi, chi è sull’orlo della cassa integrazione. Sono in grande difficoltà i 260 addetti al Mose di Venezia, dipendenti del Consorzio Venezia Nuova e delle società collegate Comar e Thetis. Una difficoltà deflagrata in un’assemblea generale dei lavoratori, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, che ha visto la proclamazione di uno sciopero di quattro ore da tenersi al primo test di alzata delle paratoie (ma non in caso di acqua alta) che sarà calendarizzato per la prossima settimana.

La situazione è sicuramente difficile. Alla Comar (azienda incaricata dei sollevamenti) non si pagano gli stipendi da due mesi, mentre alla Thetis avanza lo spettro della cassa integrazione. Il Consorzio, infine, è in mano a un commissario liquidatore ed è in fase di concordato, dopo che il Tribunale ha respinto l’ipotesi di ristrutturazione del debito.

“Lo sciopero – hanno spiegato Cgil, Cisl e Uil in conferenza stampa – è stato proclamato sia per rimarcare la situazione del mancato pagamento degli stipendi e l'incertezza nel futuro societario delle aziende, sia perché vogliamo che siano programmati gli interventi per arrivare alla conclusione dell'opera. Ma la protesta non riguarda solo i lavoratori del Mose, ma l’intera città”. Nel corso della giornata di astensione dal lavoro sono previsti sit-in in Prefettura e al Provveditorato delle opere pubbliche.