“Lunedì 8 febbraio, sciopero di quattro ore nel trasporto pubblico locale”. Lo annunciano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, spiegando che “siamo arrivati a questa decisione per l’indisponibilità delle associazioni datoriali a rinnovare il contratto nazionale, scaduto ormai da tre anni, e perchè il settore del tpl, così com'è organizzato, non funziona”.

“La dispersione di risorse, generata dalle troppe aziende - spiegano le organizzazioni sindacali - che, oltre a non permettere il ricambio dei mezzi e le necessarie innovazioni, non consente neppure di rinnovare il ccnl. È inaccettabile e serve riconoscere il contributo fondamentale del lavoro, in un settore produttivo con elementi di valore sociale, ambientale, economico ed industriale che, nella crisi, rappresentano per l’Italia delle opportunità da sviluppare, soprattutto alla luce dei fondi del Recovery and resilience facility”.

Secondo le organizzazioni sindacali, “la mancata riforma del settore, il blocco della contrattazione nazionale e l’arretramento di quella aziendale sono una miscela esplosiva estremamente pericolosa. Questo, al netto delle tante professionalità che, durante tutte le fasi della pandemia, hanno garantito la mobilità delle persone, in condizioni di precarietà, dal punto di vista delle misure sanitarie anticontagio, subendo ritardi nell’erogazione del sostegno al reddito e la riduzione del salario. Questi lavoratori, che sempre più spesso subiscono anche aggressioni, meritano di avere il giusto riconoscimento anche per il miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali”. 

“Alle associazioni datoriali - evidenziano le sigle di categoria - chiediamo il rinnovo del ccnl delle lavoratrici e dei lavoratori del tpl e le rispettive tutele, perché possono essere il motore del processo di riforma del settore, annunciato dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti”.