Le ferite del lavoro

Dopo la selvaggia aggressione ai danni di un rider napoletano in città scatta una gara di solidarietà civile. Il NIdiL Cgil chiede di intensificare la battaglia su diritti e dignità del lavoro
Il racconto di questa notte di ordinaria follia è di Antonio Prisco, responsabile Rider NIdiL Cgil Napoli.
"Una serata assurda, un video violentissimo che gira in rete, è un rider che viene pestato selvaggiamente e rapinato dello scooter con cui ogni giorno prova a sbarcare il lunario. Potevo essere io penso, poteva succedere a chiunque dei miei compagni; parte il giro di chiamate al NIdiL Napoli per organizzare il da farsi, in contemporanea il video invade i social e i gruppi WhatsApp, cerco il numero del collega che ha subito quel vile attacco da parte di sei criminali i quali - a calci e pugni - gli sottraggono lo scooter, e parte il tram tram su tutti i canali locali attivi. Dopo circa un’ora arriviamo a capire chi sia, e poi chiamate su chiamate da istituzioni, partiti, organizzazioni di vario genere per saper cosa si può fare in suo soccorso.
Parte così spontaneamente da un altro rider la raccolta fondi; ecco, evviva, arriva anche il numero di telefono del collega aggedito. Provo a chiamare una, due alla terza volta mi risponde Giovanni a cui chiedo prima di tutto come si sente e lui mi risponde che è acciaccato ma ancora in giro, poi parliamo di quello che ha subito e gli comunico la piena volontà da parte della Cgil di supportare un’eventuale battaglia legale per lui e poi, andando sul pratico, gli diamo la disponibilità di un mezzo sostitutivo. Lui mi saluta e ringrazia per il supporto della struttura, sbrigandosi però che deve ancora consegnare e lo "lo stanno riempiendo di chiamate". Continua la mia nottata di telefonate con giornalisti, politici, altri rider e intanto il crowdfunding è arrivato a 12000 euro. Al risveglio si riparte ancora chiamate, interviste, messaggi sulle chat di tutti coloro i quali ci chiedono informazioni su come aiutare Giovanni.
Mi sovviene così una considerazione: forse questo episodio potrà essere lo spartiacque generazionale e l’occasione per una concreta presa di coscienza collettiva sui temi dei diritti civili e della società. Bisogna fare di questo episodio lo spunto per intensificare questa battaglia che ferisce tutti non solo nei diritti ma anche e soprattutto nella dignità; ma tale constatazione è necessario che accomuni tutti quanti, istituzioni, cittadini e forze dell’ordine, e non solo la CGIL. E che lo faccia in maniera continuativa, non solo di fronte ad episodi così drammatici, come quello avvenuto la scorsa notte."