Incontro aggiornato a lunedì 28. Così si è concluso il tavolo sulla Whirlpool convocato oggi (lunedì 21 dicembre) al ministero dello Sviluppo economico. In gioco c’è il futuro di 375 lavoratrici e lavoratori dello stabilimento di Napoli, ma l’azienda ha ribadito la volontà di procedere il 27 di dicembre con l’erogazione dell’ultimo salario, per poi chiedere l’accesso alla cig Covid fino alla fine di marzo, quando darà il via alla procedura di licenziamento collettivo.

“Il tavolo di oggi non è servito a sciogliere nessuno dei due nodi", afferma Rosario Rappa, segretario generale Fiom Cgil Napoli: "Chiarire la posizione della Whirlpool sul rispetto del piano industriale, garantendo il riavvio della produzione di lavatrici a Napoli con il conseguente pagamento dei salari pieni ai lavoratori. L’azienda ritiene invece di attivare ammortizzatori sociali non meglio identificati, minacciando di non pagare i lavoratori”.

 

Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom Cgil e responsabile elettrodomestico, definisce inaccettabile quanto proposto dalla multinazionale e chiede un approfondimento sulla legittimità delle loro richieste. “L’accordo del 25 ottobre 2018 è tuttora in vigore e prevede che non si possono aprire procedure di licenziamento", aggiunge: "Le lavoratrici e i lavoratori della Whirlpool sono e dovranno continuare a essere a carico dell’azienda: dipendenti della multinazionale e pronti ad essere rimessi a produrre lavatrici". Per Tibaldi, il tema è "convincere Whirlpool a riprendere la produzione di lavatrici a Napoli. Noi abbiamo solo uno strumento che è la lotta sindacale. Continueremo a lottare. Ci sarà una contrapposizione frontale da parte dei lavoratori di Napoli e di tutto il coordinamento di Whirlpool in Italia in difesa della dignità del lavoro”.

"Siamo di fronte a una grave, ulteriore provocazione da parte di Whirlpool. La multinazionale, ancora al tavolo convocato dal governo, decide di dare un colpo mortale al destino di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie".. Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci, rilevando che l’azienda "non ha dimostrato alcuna sensibilità. Il piano industriale va rispettato e noi faremo in modo che ciò avvenga, rilanciando ancora la nostra mobilitazione al fianco dei lavoratori di via Argine". Per Nicola Ricci resta "incomprensibile il fatto che, mentre il mercato mostra segni di grande ripresa per quella gamma di prodotti, la Whirlpool resti ferma sulle proprie posizioni. Se passa questa impostazione, se si ricevono fondi pubblici e si dismette un importante sito produttivo come quello partenopeo, senza subirne conseguenze, la deindustrializzazione in Campania prevarrà in oltraggio ai lavoratori, ai sindacati e alle istituzioni”.