Torna la protesta, anzi non se n’era mai andata.Oggi è il giorno dello sciopero dell’università, della ricerca e dell’Afam (Alta formazione artistica e musicale) contro la legge 133. Sindacati, professori e studenti si riprendono le strade di Roma per la manifestazione nazionale. Assente la Cisl, che come tutti sanno “si è sfilata”. Assenti, si spera e ci auguriamo incrociando le dita, violenze e provocazioni come quelle organizzate alla vigilia del 13 con irruzioni di giovani di Azione studentesca (An) nelle sedi della Flc Cgil (a Roma e Brescia).

A Roma sono previsti diversi cortei e si attendono almeno 100 mila manifestanti. Sono arrivati da tutta Italia, con pullmann e treni partiti all'alba o a notte fonda, per partecipare al corteo. Alla Stazione Termini si vedono – riferisce l’Ansa – giovani provenienti da Brescia, Bologna, Torino, Gorizia e dalle università marchigiane. Numerosi gli striscioni: 'Rilanciamo la scuola, tagliamo la Gelmini', 'Non faremo mai economia del nostro sapere’', 'Facolta' di dissentire'. Dall'ateneo romano (piazzale Aldo Moro), partirà il corteo degli universitari che dovrebbe congiungersi con quello degli studenti medi (che partirà da piazza della Repubblica) e quello di Roma Tre (che si muoverà da Piramide). I tre cortei dovrebbero poi concludersi in piazza Navona, dove confluirà anche la manifestazione organizzata dai sindacati (che invece parte alle 9.30 da piazza Bocca della Verità).

“Mi auguro che i giovani possano manifestare respingendo qualsiasi ipotesi di violenza”, ha detto il leader della Cgil Guglielmo Epifani appellandosi al buonsenso degli studenti dopo le tensioni di ieri. Ieri il gruppo di destra Area identitaria romana ha fatto sapere che un corteo alternativo partirà alle or 14 da Casa d'Italia Prati (stabile occupato in via Valadier) per arrivare al ministero della Pubblica istruzione. L’Onda anomala degli studenti fa sapere comunque che “non accetterà provocazioni dalle sigle di destra”, e che “per evitare infiltrazioni sarà organizzato un apposito servizio d'ordine rinforzato”.

Flc Cgil, il nostro obiettivo è l'istruzione di qualità
"Dobbiamo costringere il governo a cambiare dei provvedimenti sbagliati. C'è stata una semplice apertura da parte del ministro Gelmini, ma noi abbiamo bisogno di fatti e di risposte concrete". A dirlo è il segretario generale della Flc Cgil Mimmo Pantaleo, in attesa che parta il corteo di protesta contro la legge 133 e il decreto Brunetta organizzato da Cgil e Uil. "Il ministro – prosegue Pantaleo - ripete il ritornello che la Cgil è arroccata, ma non è vero: siamo disponibili ad affrontare un progetto di riforma, ma l'obiettivo finale deve essere un'istruzione di qualità aperta a tutti. Non siamo invece disposti se si ha in testa la privatizzazione dell'istruzione e se si prendono risorse da scuola e università per dirottarle sull'Ici". Conclude Pantaleo: “Il governo, dopo mesi di un atteggiamento autoreferenziale e autoritario, ora sembra dichiarare una disponibiiltà a ragionare sull'università, ma le riforme bisogna farle insieme e non con atti di imperio. Non è possibile che il governo, che prima non ci aveva ricevuto, chieda di aprire un tavolo di confronto solo due giorni prima dello sciopero".