"Il progetto della Scuola del popolo deve proseguire la sua attività e rafforzarsi in un contesto più ampio, avendo dimostrato inequivocabilmente la sua valenza confederale". Questo il messaggio di Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil,  al mondo della Scuola del popolo impegnato nei lavori del I° Forum nazionale tenutosi al Museo Campano di Capua la scorsa settimana e che ha finalmente potuto proporre una definizione organica e matura del progetto che è costituito da tre elementi fondamentali:

- riconosce un nuovo ruolo per la Camera del lavoro che valorizza l'animazione culturale come strumento per la coesione sociale aprendo le proprie sedi al territorio, rafforzando così il suo impegno politico; 

- valorizza tanti docenti in pensione offrendo una nuova opportunità di militanza sindacale, politica e sociale;

- individua un nuovo obiettivo politico costituito dalla lotta alla solitudine e alla carenza di interazione sociale (anticamera di un diffuso disagio sociale e del dilagare dell'analfabetismo funzionale, come specificato nel suo intervento da Lucia Ariemma del dipartimento di Psicologia dell'Università della Campania L. Vanvitelli).

Il Forum si è svolto nella Sala Reale del museo Campano di Capua che ha accolto un centinaio di persone provenienti da tutta Italia. Gaetanina Ricciardi, segretaria della Flc di Caserta ha fatto gli onori di casa coordinando i lavori . Dopo i saluti e gli interventi di Giovanni Solino, direttore del Museo di Capua, di Matteo Coppola della Cgil di Caserta, Nicola Ricci segretario della Cgil Campania e Marisa Giacobone vice Sindaco di Capua, si è entrati nel vivo dei lavori, intervallati dalla proiezione di videomessaggi tra cui un contributo di Enrico Panini, come collaboratore della Scuola del Popolo e ex vice sindaco di Napoli. 

Ma l’attenzione si è intensificata durante l’illustrazione dei risultati della sperimentazione triennale. Era la prima volta che i dati venivano assemblati in maniera organica per offrire una visione complessiva della sperimentazione ai collaboratori presenti: nessuno di loro, infatti, aveva mai potuto incontrarsi e interagire. Questi i dati: dopo la sua nascita a ottobre 2019, delle venti Camere del lavoro in cui era attivo il progetto al momento del lockdown, la Scuola del popolo è oggi ancora presente in tredici. Essa si è sviluppata con più facilità nelle piccole città, con una maggiore presenza al Sud e nelle periferie delle grandi città.

Sono più di 600 le persone coinvolte nelle ultime attività “in presenza” nel 2022 (dati disponibili riferiti a sole tre esperienze). Le attività on-line, riferite alla Scuola del popolo di Oristano (ormai “il” laboratorio di sperimentazione), hanno registrato oltre 60 mila visualizzazioni delle 325 lezioni suddivise in 25 corsi in pochi mesi di vita. Sono attive complessivamente 5 pagine Facebook in vari territori. Attraverso il progetto “Non è mai troppo tardi”, nato all’interno della Scuola del popolo, vengono elaborati video lezioni che raggiungono ogni mattina i cellulari di non meno di 1.500 persone, all’interno di una rete costituita da Spi, Auser e Scuole del popolo sparse per l'Italia.

Decine sono gli accordi sottoscritti con Comuni, Fondazioni, servizi sanitari locali, associazioni di volontariato e tanto altro. Mezza dozzina le raccolte fondi di solidarietà, organizzazioni di biblioteche, sino alla progettazione di un simposio di scultura. Sono oltre 100 i collaboratori volontari che, a titolo gratuito, ogni giorno animano questo mondo. Nessuna sovrapposizione con progetti esistenti, ma al contrario, si sono registrate ricche sinergie in vari territori consolidando o promovendo una nuova militanza, sia tra i corsisti che tra i collaboratori.

La Scuola del Popolo è una scommessa giocata e vinta dalla Flc nel declinare il suo modo di essere parte di un sindacato generale confederale”, ha ricordato Manuela Calza, sottolineando come questo progetto abbia resistito a tutto, reagendo e trasformandosi di fronte a sconvolgimenti epocali come quelli provocati dalla pandemia. La tavola rotonda, coordinata da Pino Salerno del Centro studi Flc, ha disegnato plasticamente la ricchezza, l’originalità e la varietà dell'attività svolta, grazie alle testimonianze di Gigi Taras per Oristano, Eliana Quintavalle della V° Lega Spi di Rieti Roma Est e Valle dell'Aniene, Caterina Cocco della Cgil Sarda, Franco Armosino segretario Cgil Alessandria, Andrea Bagni di Prato e Miriam Biondo della Flc dell'Aquila.

Un saluto dell'Auser di Caserta ha preceduto le conclusioni di Giuseppe Massafra, della segreteria della Cgil Nazionale, che ha dichiarato: “Il Forum di Capua ha chiarito come questa sperimentazione possa diventare una modalità operativa strutturata da mettere a disposizione della Cgil e delle sue Camere del Lavoro, senza dimenticare come essa affondi le sue radici nella storia stessa della Cgil, rinvigorendo e rinverdendo l’impegno sul tema della cultura che fu di Giuseppe Di Vittorio”.

Ivo Vacca, responsabile nazionale Flc Cgil della Scuola del popolo