“Lo abbiamo detto il 17 giugno scorso, in una grande iniziativa a Roma, conclusa dal segretario generale Cgil, Maurizio Landini: bene ogni intervento di politica industriale che, con il sostegno di banche e Cassa depositi e prestiti, rilanci le grandi imprese italiane di costruzioni. Senza un Progetto Italia, aperto e inclusivo, che rilanci realtà come Astaldi, Glf, Cmc e altre, rischiamo il blocco definitivo di decine di cantieri strategici per il Paese, dalla 106 alla Napoli-Bari, dalle metropolitane di Milano e Roma al Brennero”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea.

“In queste ore, il presidente del Consiglio Conte, i ministri dello Sviluppo, Infrastrutture e Finanze devono parlare con una sola voce e sostenere in modo esplicito una politica industriale che, iniziando dal rilancio di Astaldi, fino alla creazione di un polo italiano delle costruzioni, possa dare una prospettiva a migliaia di tecnici e operai, rilanciando la competitività, tanto della filiera delle opere pubbliche quanto e soprattutto del sistema Paese. Un Paese senza nuove, moderne ed efficienti infrastrutture non può competere nel mondo globale e non può sfruttare quelle potenzialità, per prima la propria collocazione al centro del Mediterraneo, che gli permetterebbero di attrarre investimenti e rompere l’isolamento di tante aree industriali e logistiche, soprattutto al Sud”, conclude il dirigente sindacale.