L’Inps ha recentemente reso pubblica la ripartizione delle nuove assunzioni programmate nelle sedi con carenza di personale. A livello nazionale, si prevedono complessivamente 3.507 assunzioni delle quali solo 25 interesseranno le Marche, ovvero solo lo 0,7% del totale. Osservando le singole province marchigiane, vengono previste 10 assunzioni a Pesaro Urbino, 10 a Fermo-Ascoli Piceno, tre a Macerata e due ad Ancona.

Un dato che stride fortemente rispetto alle previsioni per le altre regioni a cui vengono attribuiti numeri notevolmente più elevati: si pensi alle 295 assunzioni previste in Emilia Romagna, 219 in Toscana, 59 in Umbria e 44 in Abruzzo. "Una ripartizione che penalizza fortemente le Marche dove ci sono sedi già oggi fortemente deficitarie di personale". Lo affermano il segretario generale della Cgil Marche, Daniela Barbaresi, e il segretario della Fp regionale Matteo Pintucci.

"Una situazione particolarmente preoccupante - proseguono - soprattutto alla luce delle numerosissime uscite di personale per pensionamenti che, negli ultimi anni, hanno interessato le sedi marchigiane: in particolare nel 2018 si sono avuti oltre 40 pensionamenti e nel 2019 se ne prevedono altrettanti, senza contare che negli ultimi 10 anni stimiamo che le uscite abbiano costituito circa il 30% degli organici Inps".

I sindacalisti quindi aggiungono: "Ci chiediamo come si può pensare di integrare l’organico prevedendo solo 25 assunzioni, come si pensa di poter garantire i crescenti volumi di attività legati ai provvedimenti del Governo (reddito di cittadinanza e quota 100) con queste enormi carenze di personale senza poi contare le enormi problematiche connesse al sisma? Questa situazione ci preoccupa fortemente perché, se non si arresta rapidamente e adeguatamente l’emorragia di personale, ci sarà il rischio di comprimere servizi sul territorio, chiudendo o accorpando sedi e saranno soprattutto gli utenti dell’Inps a pagarne il prezzo più alto". Inoltre, "vorremmo conoscere con quali misteriosi criteri è stata effettuata questa ripartizione. Quale incomprensibile algoritmo ha stabilito che le Marche dovessero avere cosi poco?".

I segretari chiedono "risposte alle nostre domande ma, soprattutto, rivendichiamo con forza che, anche nelle Marche, l’INPS venga messo nelle condizioni di poter garantire adeguatamente le prestazioni e i servizi a cui gli utenti, i cittadini, il territorio hanno diritto".