“Nel 2017 abbiamo avuto 71 suicidi e omicidi legati ad armi legalmente detenute, 17 incidenti mortali di caccia e solo due morti per rapina. Mi chiedo se non sia un errore culturale e una miopia politica che condurrà a maggiori incidenti e problemi per i cittadini”. A dirlo è Daniele Tissone, segretario generale del Silp Cgil, commentando la riforma della legittima difesa: “Non riusciamo a comprendere perché ci sia la necessità di modificare per la terza volta, dopo il 2006 e il 2017, una norma che in Europa ha i più bassi limiti di punibilità. Tra l'altro siamo già il Paese più permissivo nei casi di eccesso di legittima difesa e nella stragrande maggioranza dei casi gli imputati sono stati assolti“. Per Tissone “andrebbero selezionati più efficacemente i possessori di armi con un'istruttoria che verifichi quanto dichiarato dal richiedente rispetto allo scopo del porto d'armi. O rischiamo che con una maggiore diffusione delle armi da fuoco, come accade già in altri Paesi con più armi in circolazione, i livelli di violenza siano più alti. I ladri si attrezzano, perché sanno che possono entrare in una casa in cui ci sono delle armi e leggi che permettono di usarle in maniera più facilitata”.