Si sono tenute oggi, 22 ottobre, a Roma le esequie di Vittorio Foa. Davanti alla sede della Cgil nazionale in tanti (più di mille persone) hanno voluto portare l'ultimo saluto a un uomo fondamentale per la storia del sindacato e della sinistra italiana, morto lunedì scorso all’età di 98 anni nella sua casa di Formia (Latina). Lo hanno ricordato i familiari e le molte autorità presenti alla cerimonia, tra cui il leader della Cgil Guglielmo Epifani, insieme a tutta la segreteria confederale, Fausto Bertinotti, Walter Veltroni, Piero Fassino, Massimo D’Alema e Sergio Cofferati.


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Quando Vittorio Foa c'insegnò per ore
Hanno preso la parola la figlia Anna Foa (che ne ha rievocato l’identità ebraica), i tre nipoti, Pietro Marcenaro (che ha ricordato la centralità di Torino nella vita di Vittorio Foa) e Marianella Sclavi. Quindi è toccato al segretario del Pd Walter Veltroni ricordare Foa: “E’ stato l'uomo più moderno della sinistra italiana che io abbia mai conosciuto', ha detto Veltroni sottolineando l'ottimismo di Foa e il suo impegno politico fino all’ultimo. 'Vittorio – ha proseguito Veltroni - aveva accolto con grande fiducia la nascita del Pd, e aveva voluto partecipare a ogni costo alla sua nascita. Ho ricevuto il suo sostegno sia prima che dopo il voto, ed è questa una cosa che non potrò dimenticare'. Veltroni ha anche ricordato l'impegno di Foa nella Cgil, cogliendo l’occasione per difendere il sindacato: 'Ci deve essere qualcosa che non va nella pubblicistica moderna, che presenta la Cgil come un gruppo arroccato e chiuso in sé stesso. Questo sindacato ha dato con Giuseppe Di Vittorio, con Agostino Novella, con Ferdinando Santi, con Luciano Lama, con Bruno Trentin, con Vittorio Foa, alcuni degli uomini più coraggiosi e innovatori della politica e della vita democratica al nostro Paese'.

La commemorazione di Epifani
“La Cgil è stata la sua casa. Se ne va uno dei grandi uomini del nostro sindacato. Dobbiamo ringraziarlo per tutto quello che ci ha dato e per il senso di libertà che ci ha lasciato”. Lo ha detto il leader della Cgil Guglielmo Epifani, chiudendo la cerimonia funebre laica per Vittorio Foa , morto lunedì scorso a Formia. “A volte – ha detto Epifani – la sua poteva sembrare una speranza disarmata, ma Vittorio ha sempre visto nel fare e nell'agire il legame tra la speranza e il cambiamento”.

Il segretario generale di Corso Italia ha ricordato l'impegno di Foa nell'Ufficio studi Cgil e nella Fiom: “Si considerava un operatore sindacale, e la sua più grande preoccupazione è sempre stata quella di avere un sindacato autonomo. Fino agli ultimi giorni aveva chiesto di vederci, di parlarci: non si considerava uno messo di lato, si considerava, ed era, uno di noi”. Infine, un accostamento al movimento degli studenti di questi giorni: “Penso che oggi Vittorio sarebbe contento di vedere i tanti giovani che stanno attraversando le nostre città”.