In una riunione durata poco più di 90 minuti, il Consiglio dei ministri ha approvato la richiesta del Parlamento di un ulteriore scostamento dal deficit rispetto ai 7,5 miliardi contenuti nel documento già all'esame delle Camere. Nell’appuntamento di questa mattina a Palazzo Chigi, stanziata una somma straordinaria di 25 miliardi di euro per far fronte a tutte le difficoltà dell'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus. Si tratta di “20 miliardi in termini di indebitamento netto che corrispondono a 25 miliardi di stanziamenti” ha precisato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, durante la conferenza stampa che si è appena conclusa. La metà delle risorse stanziate – circa 12 miliardi – saranno utilizzate nel primo decreto al quale il governo sta lavorando e che conta di approvare entro venerdì prossimo.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha riferito come da parte delle istituzioni europee ci sia stata “grande apertura” alle richieste italiane per far fronte alle conseguenze sociali ed economiche del Coronavirus anche sul fronte della liquidità. Anche alla luce dell'impegno positivo dell'Unione europea è possibile che alcuni degli interventi che verranno messi in campo potranno usufruire di risorse comuni europee e alleggerire l'impatto sul bilancio dello Stato”.

Nel corso della conferenza stampa è intervenuta anche la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ha ribadito come si stia lavorando a un decreto a sostegno di famiglie, imprese e di tutti i lavoratori, indipendentemente dai settori e su tutto il territorio nazionale. Nel decreto che dovrebbe essere discusso al Consiglio dei ministri di venerdì, ha anticipato, ci saranno “un congedo parentale speciale per tutte le famiglie italiane o in alternativa l'uso di un voucher babysitter”.

Le misure al vaglio dell'esecutivo mirano ad alimentare la liquidità per cittadini e imprese, a garantire misure per i genitori-lavoratori che devono affrontare la sospensione del servizio scolastico e garantire il funzionamento di un sistema sanitario nazionale messo sotto scacco dall'epidemia in corso e da anni di tagli a personale e risorse.

Il decreto già licenziato nei giorni scorsi dal governo prevede l'assunzione di 5 mila nuovi medici e altri 15 mila tra infermieri e operatori sanitari. In queste ore a Palazzo Chigi si lavora per garantire maggiori spazi e più sicuri nelle strutture ospedaliere, per questo si sta lavorando per per rendere più snella - agendo in deroga - la costruzione di padiglioni di emergenza e “aree filtro”. Previsto l'acquisto di almeno 4 mila unità di rianimazione oltre a materiali monouso, come mascherine, guanti, occhiali, cuffie copricapo, camici, termometri e soluzioni disinfettanti. Una parte delle risorse individuate sarà destinata alle strutture della Protezione civile e alle forze di polizia.

Per affrontare la chiusura delle scuole e la cura dei figli da parte dei genitori che devono continuare ad andare al lavoro, l'esecutivo sta lavorando a un congedo parentale dai 12 ai 15 giorni. Il provvedimento verrà esteso a lavoratori dipendenti e autonomi con figli fino ai 12 anni di età, con un trattamento retributivo del 30 percento per i redditi medio-alti e dell'80-100 percento per i più bassi. Non sono previsti limiti di età per le famiglie che hanno figli disabili. In alternativa si pensa a un voucher da 600 euro per pagare le babysitter. L'assegno potrebbe essere più sostanzioso per il personale infermieristico.

Al vaglio del governo soluzioni per le famiglie che si trovano all'improvviso senza le risorse per pagare il mutuo o le tasse, attraverso una moratoria generalizzata per chi ha un reddito Isee sotto i 30 mila euro. Chi perde il lavoro per almeno un mese potrebbe ottenere il diritto alla sospensione delle rate per 18 mesi. Prevista una misura analoga per i cassaintegrati.

Al via anche l'operazione ammortizzatori sociali per tutti i settori produttivi e su tutto il territorio nazionale, per i quali potrebbero essere stanziati circa 2 miliardi di euro. Sarà rifinanziata e potenziata la cassa in deroga per i settori che non prevedono quella ordinaria, come servizi e logistica. Previsto un ampliamento della cassa integrazione attraverso l'introduzione di una procedura semplificata per le imprese che intendono adottarla e con un meccanismo di deroga al limite massimo consentito oggi di 24 mesi. Si parla anche di un fondo per l'integrazione salariale per le micro-imprese da 500 milioni di euro e di norme per sostenere anche gli stagionali del turismo. Da Cassa depositi e prestiti disponibilità per nuove risorse a sostegno delle esportazioni, per sostenere le aziende e promuovere il Made in Italy.

Allo studio anche interventi riguardanti il fisco, dalla sospensione dei versamenti per contributi previdenziali e ritenute fiscali. Ma il decreto dovrebbe contenere aiuti diretti e indiretti anche per le imprese dei settori più colpiti, come trasporti, logistica, spettacoli, traffico aereo, esercizi pubblici e a tutti quei settori in difficoltà che stanno portando il paese in recessione. I rimborsi alle imprese potrebbero arrivare attraverso uno "sconto" sui contributi previdenziali. L'esecutivo è al lavoro con l'Abi e la Banca d'Italia per costruire un'ampia moratoria creditizia a favore delle imprese in modo da garantire parecchie decine di miliardi, probabilmente con parziale garanzia pubblica.