“Stanotte ci ha lasciato Silvano Sarti, il partigiano Pillo. L’ho visto di recente, era venuto in Cgil Toscana, era venuto a trovarci, a fare visita alla sua Cgil. Già perché Silvano è stato tante cose, partigiano, militante politico, sindacalista, dirigente della Cgil nella Camera del lavoro di Firenze che dopo la guerra e la liberazione aveva contribuito a ricostruire e rilanciare". A dirlo è Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana, ricordando il presidente onorario dell'Anpi di Firenze: "Qualcuno l’ha definito patrimonio di Firenze, io aggiungo patrimonio della Toscana e del paese. Carissimo Silvano, non ti dimenticherò, non ti dimenticheremo. Alla famiglia, ai parenti e amici, a tutti quelli che ti hanno voluto e ti vogliono bene giungano le condoglianze mie personali e di tutta la Cgil Toscana”.

Silvano Sarti era nato a Firenze nel 1925, figlio di operai. Nel 1940 fu assunto come operaio tagliatore al calzaturificio Rangoni di Firenze. Avvicinato da esponenti Pci in clandestinità, svolge attività di raccolta fondi da distribuire alle famiglie degli antifascisti arrestati (il soccorso rosso). Nel 1944 si iscrive al Pci e partecipa alla lotta di Liberazione nella Sap. Dopo la guerra è tra i primi che si impegnano nella ricostruzione della Camera del lavoro di Firenze. Per la Cgil diventa segretario della commissione interna al calzaturificio Rangoni; negli anni sessanta è segretario provinciale dei lavoratori del tessile e dell’abbigliamento, nel decennio successivo è segretario nazionale dei calzaturieri, da pensionato iscritto allo Spi Cgil.

“Silvano era uno di noi, da molto prima di noi", dice Paola Galgani, segretaria generale della Cgil Firenze: "Negli ultimi tempi era molto preoccupato per l’Italia, perché vedeva ripresentarsi quelle pulsioni fasciste e razziste che fin da giovane partigiano aveva combattuto: lui che ha passato la sua vita a trasmettere instancabilmente il valore ideale e civile di quella esperienza ai giovani. Ma Silvano non è stato solo un simbolo della Resistenza: è stato anche un operaio e un sindacalista della Cgil, sempre a fianco di chi lavorava e cercava migliori condizioni sociali". Galgani sottolinea di "aver trovato Silvano al nostro fianco tante volte nelle piazze, per difendere il lavoro, combattere il razzismo e il fascismo, tutelare la Costituzione o la pace. Con Silvano se ne va un pezzo di noi. Ci mancheranno tanto le sue parole e la sua passione civile: proseguiremo nel solco che ci ha lasciato, fatto di antifascismo, giustizia sociale, lavoro, diritti, eguaglianza, antirazzismo. Ciao partigiano Pillo, grazie per tutto, continueremo a batterci per gli stessi ideali che ti hanno animato tutta la vita”.