“Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, beati coloro che sono perseguitati per la giustizia perché su di essi è il regno dei Cieli. La Chiesa di Cristo non sembra che sia più di Cristo perché non si mostra madre fino a ribaltare le proprie viscere per la pietà, la compassione e per il pronto soccorso, perché non si mostra madre dei poveri e dei sofferenti. La Chiesa appartiene al ceto medio-alto della società e continua a far gli accordi con tutti gli Stati soltanto perché vuole garantire le sue ricchezze e la sua libertà di movimento. Abbiamo chiese e conventi vuoti, perché la Chiesa non accoglie questi disperati? Non ci si può fermare all’obiezione di coscienza ma deve passare oggi alla disobbedienza civile, perché dovrebbe avere la vocazione al martirio per il popolo di Dio, quindi la disobbedienza civile oggi è necessaria”. Sono le parole forti pronunciate da mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, che ha partecipato all’iniziativa “Lavoro libero e dignitoso” promosso da Cgil e Flai Napoli e Campania a Villa Literno sul tema del caporalato e dell’immigrazione, al centro polifunzionale “Giuseppe Rovescio”, vittima della criminalità organizzata.

(Le dichiarazioni di Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgil. Video a cura di Mattia Carpinelli)

In platea i volontari dei campi di Libera di stanza in questi giorni alla Casa di Alice di Castelvolturno, bene confiscato alla camorra. “Se manca la legalità ed è ammissibile il pensiero che una vita valga nulla o solo 4,5 euro per un’ora di lavoro probabilmente abbiamo sbagliato la direzione e se non ci mettiamo in gioco per fare giustizia, questa terra non si solleverà dal fango”. Così la segretaria generale Cgil Caserta, Sonia Oliviero, aprendo l’iniziativa. “Oggi – ha detto - prendiamo un impegno collettivo perché praticare la legalità e contrastare la legalità deve essere una responsabilità collettiva, mettendo in pratica azioni collettive perché le azioni singole sono isolate. Il sindacato di strada è nel dna della Flai e della Cgil. In strada devono esserci anche le istituzioni, la Regione, i Comuni, il Prefetto per un progetto comune che ci traghetti verso la piena applicazione delle norme di contrasto al caporalato”.

“Con la Cgil c’è un rapporto costante su tanti temi: dalle vertenze alla salute e sicurezza sul lavoro. Il tema del contrasto al caporalato è all’attenzione della Prefettura e del consiglio territoriale sull’immigrazione, lo abbiamo affrontato più volte ed è stata istituita una task force per contrastare il fenomeno”. Lo ha ricordato il Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo. “La provincia di Caserta è stata tra le prime in Campania a istituire la rete agricola di qualità per le aziende. Da tempo abbiamo messo in campo un’attività intensa delle forze di polizia e dei carabinieri, che ha tra le competenze il contrasto al lavoro nero. Un lavoro che sta dando i suoi frutti, posizionando la nostra provincia al quarto posto in Italia per emersione del lavoro nero”.

Nell’area del liternese e del giuglianese da tempo la Flai Cgil ha messo in campo il sindacato di strada, con azioni concrete, facendo rete insieme alle realtà del terzo settore, come Cidis Onlus, capofila del progetto PiùSupreme e parte integrante di Diagrammi Sud. “Bisogna puntare alla dignità e alla legalità del lavoro – ha evidenziato Mariateresa Terreri di Cidis Onlus – e rendere fruibili questi diritti. Su questo territorio abbiamo costituito sette poli dove stimolare l’incontro tra domanda e offerta e la formazione su diritti e orientamento al lavoro, nonché l’accesso ai servizi, partendo dal trasporto pubblico, attivando delle linee di trasporto in orari strategici per il lavoro agricolo collegando Castel Volturno con Villa Literno e Giugliano con Mondragone: un servizio che è stato utilizzato da circa 700 persone. Ora – ha concluso - va messo a sistema e potrebbe andare avanti”.

L’iniziativa di oggi è stata voluta anche da padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che sul territorio di Caserta ha lavorato e continua a essere presente al fianco dei migranti. “Una delle cose fondamentali per prevenire il caporalato è l’abolizione della legge Fini-Bossi perché non fa altro che favorire la clandestinità e l’illegalità. Il problema del cibo e della fame nel Sud del mondo – ha ricordato Zanotelli - sta nel fatto che il 10 per cento della popolazione mondiale ha il 90 per cento del cibo a disposizione. Rimettere in discussione questo sistema per garantire il cibo a tutti, condividendolo equamente. Non possiamo trattare la gente come la stiamo trattando adesso. Serve una politica diversa che li aiuti a vivere”.

“La sospensione delle attività in agricoltura durante le ore più calde è sicuramente un atto di civiltà, ma è un atto di civiltà rispettare i diritti delle persone, come lo sfruttamento, i compensi, forme di caporalato che vanno contrastate con durezza e noi lo stiamo facendo attraverso il tavolo regionale che abbiamo istituito e che è già al lavoro, come l’iscrizione all’anagrafe, i permessi di soggiorno e i temi delle politiche di genere”. Così l’assessore regionale alla Legalità, Mario Morcone, intervenendo all’iniziativa. “Ci stiamo impegnando con la rete di associazioni presenti sul territorio e continueremo anche nel prossimo futuro. Sono molto preoccupato – ha detto Morcone - dalle politiche che il Governo sta mettendo in campo in tema di immigrazione. Ho sentito la Meloni dire che l’Europa ci deve dare i soldi per contrastare l’immigrazione irregolare e non per stabilizzare quelli che ci sono. Parole – ha concluso - che vanno in controtendenza con tutto quello che noi pensiamo e facciamo per una società interculturale che sappia assicurare il futuro di questo Paese”.

“Abbiamo messo al centro di questa iniziativa il lavoro libero e dignitoso che non deve essere sotto ricatto. La difesa dei migranti ha un presupposto ideologico serio, dobbiamo ragionare di politica. Siamo l’unica organizzazione democratica diffusa che si sta battendo per un sistema sociale dei diritti in questo Paese. Quello che sta costruendo questa destra ci mette nelle condizioni di essere antagonisti tutti giorni, costruendo il conflitto sociale. Sta venendo fuori il rancore e l’odio, siamo di fronte a una stagione pericolosa”. Lo ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. “Mi fa piacere – ha detto - che si stia continuando a dialogare sul tema dei trasporti, non solo qui in provincia di Caserta ma anche nelle aree interne, mettendo in campo interventi strutturali. Per vincere le battaglie servono alleanze con le istituzioni, gli operatori del settore e le associazioni. Bisogna combattere la propaganda di questo Governo – ha concluso - facendo un’operazione verità a tutti i livelli”.

“Siamo in campo contro il caporalato perché bisogna essere conseguenti alle leggi in vigore in materia, facendo non solo repressione ma anche prevenzione. La rete territoriale del lavoro di qualità di Caserta – ha ricordato il segretario generale Flai Cgil Nazionale, Giovanni Mininni - deve lavorare in maniera propositiva e mettersi insieme al sindacato e alle associazioni, perché se siamo in tanti possiamo sconfiggere questo modello illegale, che non riguarda solo gli immigrati ma anche gli italiani perché nega diritti e salario. Abbiamo contribuito a creare ricchezza in questo Paese e – ha concluso - ora va redistribuita, dando cibo buono e giusto a tutti”.